Via libera di Palazzo Madama all’abrogazione del “reato di ingresso e soggiorno irregolari”: è stato infatti approvato il ddl sulla pene alternative, in cui si inserisce l’emendamento del governo sull’articolo 10-bis del testo unico sull’immigrazione.
L’emendamento dà al governo il compito di “abrogare, trasformandolo in illecito amministrativo, il reato previsto dall’articolo 10-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, conservando rilievo penale alle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in materia”. In altri termini: “Chi per la prima volta” entra irregolarmente in Italia “non verrà sottoposto a procedimento penale, ma verrà espulso”, ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri. La valenza penale però non è stata eliminata del tutto: rimarrà penalmente perseguibile la violazione dei provvedimenti amministrativi in materia di immigrazione, come ad esempio il rientro in Italia dopo un procedimento di espulsione, o il mancato ottemperamento dell’obbligo di presentarsi in Questura.
La discussione sulla possibile abrogazione del reato di ingresso e soggiorno illegale era stata avviata da un emendamento presentato dai senatori del Movimento 5 Stelle. L’emendamento presentato oggi dal governo vuole proporre una mediazione tra le posizioni della maggioranza: il Nuovo Centro Destra si era detto contrario alla cancellazione totale del reato.
Il via libera del Senato è solo il primo passo verso un reale cambiamento, che si prospetta in tempi decisamente lunghi: le modifiche al ddl dovranno essere approvate dalla Camera, e anche dopo l’approvazione si tratterà comunque di una legge delega. Per una reale e completa attuazione del provvedimento si dovranno attendere quindi i decreti legislativi del governo.