Domenico Chianese e Patrizia Montagner, psicoanalisti della SPI, intercettando il profondo sentimento di molti membri della Società Psicoanalitica Italiana di far sentire la propria opinione sulle vicende riguardanti i migranti che stanno avvenendo nel nostro Paese, hanno proposto di inviare una lettera aperta al Presidente della Repubblica su questo argomento. Il Gruppo di Geografie della Psicoanalisi e gran parte del Gruppo PER (Psicoanalisti Europei per i Rifugiati), insieme ad altri membri della SPI, hanno collaborato alla stesura di un testo comune. A questo appello umanitario hanno risposto in modo convinto e preoccupato tantissimi psicoanalisti. Le firme raccolte sono state in totale 618 e la lettera è stata inviata al Presidente della Repubblica il 2 febbraio 2019. “Non possiamo accettare il razzismo crescente che sfocia in atti di cui una nazione civile dovrebbe vergognarsi. E’ in atto un diffuso, impressionante processo di disumanizzazione“, scrivono. “La situazione da tempo critica, si è drammaticamente aggravata dopo il varo e l’approvazione del ‘Decreo Sicurezza’ che, contrariamente al termine ‘sicurezza’, sta già rendendo la condizione dei migranti e, consequenzialmente quella italiana, sempre più insicura. Gestire il fenomeno migratorio come una pura questione di ordine pubblico è segno di pericolosa miopia”, precisano con preoccupazione. E concludono: “Conosciamo le gravi conseguenze psichiche di tutto ciò che sta succedendo, sia in coloro che si sentono rifiutati ed emarginati, sia nei figli che avranno, sia in coloro che si trovano a dover operare in modo disumano e che rischiano essi stessi di impoverirsi dei valori fondamentali dell’esistere. Non siamo disposti, per tutti questi motivi, a vedere una parte dell’Italia abbracciare xenofobia e razzismo”.