Il 24 febbraio e il 25 febbraio, a Milano, presso il Macao, in Viale Molise 68, si terrà la quinta edizione di Sconfinamenti. L’Europa sta ridisegnando i suoi confini, spostandoli sempre più a sud, sino ad arrivare in Niger con l’intervento dell’esercito italiano. Il tentativo di riforma del regolamento di Dublino ha unicamente acuito le divisioni tra gli Stati europei sul tema dei ricollocamenti, mentre i centri di detenzione in Libia, teatro di torture, violenze e riduzione in schiavitù, vengono formalizzati come punti di accesso dei cosiddetti “corridoi umanitari”. Al tempo stesso, populismi e forze di estrema destra trovano sempre più spazio e visibilità all’interno di un contesto generale in cui sempre più i migranti vengono demonizzati, in un razzismo normalizzato a tal punto che persino lo Ius Soli viene affossato in parlamento. Sconfinamenti arriva alla sua quinta edizione come luogo di elaborazione e di messa in prova di pratiche e di analisi, punto di incontro e scambio che sappia rompere l’isolamento attraverso la connessione dentro e tra i territori, condividendo le varie esperienze in una due giorni di tavoli di lavoro. L’idea è quella di costruire, nei prossimi mesi, processi di mobilitazione e di cooperazione meticcia capaci di opporsi radicalmente alla violenza degli attuali sistemi di governance dei movimenti migratori.
Questi i tavoli di lavoro previsti: 1) Mobilitazioni, 2) Il genere nelle migrazioni, 3) Abbattere i confini, 4) Andare oltre l’accoglienza.
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