• Skip to main content
  • Skip to secondary menu
  • Skip to footer
  • Chi siamo
  • Cosa puoi fare
  • Contattaci
  • Archivio
  • La nostra rete
  • Rassegna stampa
  • Gallery
  • English
  • Nav Widget Area

Cronache di ordinario razzismo

Cronache di ordinario razzismo

Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno del razzismo curato da Lunaria in collaborazione con persone, associazioni e movimenti che si battono per le pari opportunità e la garanzia dei diritti di cittadinanza per tutti.

  • News
  • Database razzismo
  • Pubblicazioni
  • Libri bianchi
  • Legal points
  • In rete
  • Appuntamenti
  • Progetti

Schegge di realtà

19 Dicembre 2012

“In nome del popolo italiano” e “Caponero Capobianco”: non stiamo parlando del capolavoro di Dino Risi, né di una parodia di “Gatto nero gatto bianco” di Emir Kusturica, bensì degli ultimi due brevi video realizzati dall’associazione ZaLab.

In questi due lavori, l’associazione, che si occupa di organizzare laboratori di video partecipativo e produrre documentari in contesti interculturali e in situazioni di marginalità geografica e sociale, ha affrontato due tematiche di particolare attualità: il primo video è stato girato all’interno del Centro di identificazione ed espulsione (CIE) di Ponte Galeria, e il secondo nelle campagne del foggiano.

“In nome del popolo italiano” racconta la vita all’interno del CIE, attraverso l’occhio della telecamera, che rimanda immagini di sbarre, muri scarni, spazi ampi e vuoti: frammenti di una vita sospesa in un “limbo” burocratico, raccontata dalle parole dei protagonisti, uomini e donne con un passato diverso ma con lo stesso presente, fatto di orari scanditi dai pasti, dall’inattività, dalla speranza di uscire da quella situazione e dalla sofferenza di vedere i compagni prelevati la mattina e, senza preavviso, rimpatriati contro la propria volontà.

“Caponero Capobianco” descrive la situazione di chi vive nelle campagne italiane, lavorando nel settore agricolo in condizioni di grave sfruttamento: 11 ore di lavoro, 35 euro al giorno, di cui 5 prelevati dal “capo”, la persona che, per conto del datore, va a prendere i braccianti e li porta sul luogo di lavoro. Un “capo” che sfrutta, che denigra, che maltratta, che può essere italiano, oppure anch’egli di origine straniera, con un passato di bracciante e un presente di intermediario. Una situazione, quella dello sfruttamento dei cittadini stranieri nelle campagne italiane, ormai conosciuta, ma che fatica a cambiare, nonostante, solo nel 2011, sia stato istituito il reato di caporalato.

I brevi video fanno parte delle “Schegge di Za”, una serie di documentari brevi prodotti da ZaLab sulle più gravi emergenze democratiche dell’Italia di oggi con il sostegno di Osi.

Clicca qui per guardare “In nome del popolo italiano”

Clicca qui per la versione in inglese

Clicca qui per guardare “Caponero capobianco”

Clicca qui per la versione in inglese

 

 

Filed Under: Antirazzisti in movimento

Footer

Contatti

Associazione di Promozione Sociale Lunaria
via Buonarroti 39, 00185 - Roma
Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 17.00

Tel. 06.8841880
Email: info@sostieni.cronachediordinariorazzismo.org
Iscriviti alla newsletter

Facebook

Cronache Di Ordinario Razzismo

Twitter

Seguici su Twitter
Tutti i contenuti di questo sito, ove non diversamente indicato, sono coperti da licenza Creative Commons | Informativa sull'uso dei cookies