Una petizione on line, contro le affermazioni sul censimento dei rom del ministro dell’Interno Matteo Salvini, viene promossa da un gruppo di studiosi dell’università di Bologna (l’etnomusicologo Domenico Staiti, l’antropologa Cristiana Natali, con i professori di antropologia ed etnologia Ivo Quaranta e Luca Jourdan), che decide di manifestare il proprio dissenso di fronte ad affermazioni e intenzioni così gravi. In quanto membri della società civile, hanno ritenuto opportuno consegnare alcune riflessioni alle massime cariche dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte. “L’intenzione di censire o di schedare rom e sinti, dunque, è inutile e inattuabile: ha funzione meramente propagandistica e giova a istituire il principio che si possono certificare differenze basate sull’appartenenza etnica. Il che in Italia non è consentito, dal momento che viola apertamente il dettato della Costituzione (art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”). Viola anche gli articoli 8 (“Diritto al rispetto della vita privata e familiare”) e 14 (“Divieto di discriminazione: Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione”) della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo, oltre che la Direttiva europea relativa alla tutela della vita privata dei cittadini, che vieta il “trattamento di dati che rivelino l’origine razziale o etnica””, scrivono nella petizione. E concludono: “Le dichiarazioni del Ministro Salvini sono apertamente discriminatorie: nulla le giustifica; anzi, molti argomenti militano esattamente in senso inverso (persino, i citati aggravi economici, in termini risarcitori, a carico dello Stato). Un trattamento differenziato per taluni cittadini (rom, sinti o altri) non è ammissibile da parte di nessuno e, è persino superfluo sottolinearlo, meno che mai da parte del Ministro dell’Interno della Repubblica Italiana”.
E’ possibile firmare la petizione su change.org.