Altri sbarchi. Altri naufragi. Altre morti. Non è cambiato nulla dalla terribile strage del 20 aprile scorso, in cui hanno perso la vita circa 900 – novecento – persone. E non potrebbe essere altrimenti, visto che da allora tutto è rimasto invariato, dai motivi alla base delle partenze, alle politiche messe in campo dall’Unione Europea, tutte tese al controllo delle frontiere e al “contrasto dell’immigrazione irregolare” piuttosto che alla presa in carico delle persone che provano a raggiungere il Vecchio Continente.
In questi primi giorni di maggio sono sbarcate sulle coste italiane più di 6500 persone, stando alle cifre diffuse dalla Marina Militare.
Ieri mattina sono arrivati nel Porto di Salerno 652 migranti, mentre Palermo ha visto lo sbarco di 485 persone. A Pozzallo sono giunti 369 migranti, arrivati a bordo della nave Phoenix, gestita dall’organizzazione privata Moas (Migrant offshore aid station) in collaborazione con Medici senza frontiere. A Crotone sono giunte 211 persone, tratte in salvo da una petroliera, che ha portato con se anche un carico di morte: la nave ha recuperato dall’acqua i corpi senza vita di due donne e un uomo.
Insieme a questi sbarchi è arrivata anche l’ennesima strage: 40 persone hanno perso la vita nel Canale di Sicilia, in un incidente avvenuto durante le operazioni di salvataggio. A testimoniarlo sono stati i 194 sopravvissuti – tra cui 37 minorenni non accompagnati -, sbarcati a Catania dal mercantile maltese “Zeran” che li ha tratti in salvo. Il gommone su cui viaggiavano si sarebbe sgonfiato e le persone sarebbero morte annegate: sulla dinamica, riportata dagli operatori di Save the Children che hanno accolto i sopravvissuti, si deve ancora fare chiarezza. L’unica certezza è che quaranta persone hanno perso la vita.
La ong ha inoltre sottolineato la presenza di un altro gommone su cui viaggiavano 105 persone, tratte anch’esse in salvo dalla nave Zeran. Sul mercantile anche cinque persone senza vita: la procura di Catania ha aperto un’inchiesta in merito. Stando alle prime informazioni sarebbero rimaste uccise anch’esse durante le operazioni di salvataggio, nella calca creatasi sul gommone alla vista del mercantile.
E c’è il rischio di un’altra terribile strage: l’Avvenire informa che ieri ci sarebbero state otto richieste di soccorso da differenti telefoni satellitari, ma nessun natante sarebbe ancora stato trovato.