L’organizzazione internazionale fa il punto sulle condizioni dei minori non accompagnati giunti a Lampedusa da gennaio in poi.
Lampedusa, Save the Children: oltre 400 minori non accompagnati ancora in attesa di collocamento nelle comunità alloggio sul territorio nazionale
Da gennaio ad oggi sono circa 1.500 i minori giunti a Lampedusa, di cui 544 nell’ultimo mese: il 10% sono bambini piccoli arrivati insieme a uno o entrambi i genitori, gli altri sono minori non accompagnati, ragazzi adolescenti arrivati dal Nord Africa, soprattutto da Tunisia e Libia, da cui sono fuggiti a causa della guerra, affrontando viaggi rischiosissimi – quale quello dall’esito drammatico avvenuto a largo della Tunisia tra martedì e mercoledì – in cui hanno anche visto morire familiari o amici.
Sul totale dei minori non accompagnati approdati sull’isola, 425, in prevalenza sedicenni e originari del Mali (84), del Ghana (42) e della Costa d’Avorio (37), sono ancora in attesa di essere collocati nelle comunità alloggio per minori sul territorio nazionale.
Nonostante la legge italiana garantisca ai minori stranieri non accompagnati il diritto all’accoglienza presso questo tipo di strutture, la maggior parte si trova da più di 15 giorni in strutture diverse, inadeguate alla loro accoglienza per un tempo così prolungato.
In particolare, a Lampedusa sono 219 i minori non accompagnati presenti (in parte alla Base Loran e in parte al CPSA), 61 dei quali arrivati tra il 12 e il 14 maggio; la maggior parte (38) sono originari del Mali; 102 hanno 16 anni, ma ci sono anche 10 ragazzi che hanno tra gli 11 e i 13 anni. Nei giorni scorsi alcuni minori hanno compiuto atti di autolesionismo per manifestare la loro insofferenza rispetto alla situazione in cui si trovano.
Presso la tensostruttura di Porto Empedocle (AG) la situazione è ancora più allarmante: sono ancora in attesa di collocamento 109 minori non accompagnati trasferiti il 13 maggio da Lampedusa, dove erano arrivati una settimana prima (tra il 5 e l’8 maggio). La maggior parte ha 16 anni ed è originaria del Mali e del Ghana.
Gli altri sono: 13 a Pozzallo (RG), 43 al CARA di Mineo (CT), 41 al CARA di Pian del Lago (CL).
A questi occorre aggiungere quanti sono arrivati sulle coste siciliane e pugliesi negli ultimi giorni e che sono ancor in attesa di identificazione.
Pur riconoscendo gli sforzi posti in essere dalle istituzioni a vario titolo coinvolte nell’adozione della procedura per il collocamento dei minori stranieri non accompagnati, Save the Children rileva con preoccupazione la mancata attuazione operativa della stessa.
Per questo motivo Save the Children raccomanda che si provveda con urgenza a individuare una soluzione all’attuale grave situazione, che pone in serio pericolo la sicurezza e la protezione dei minori.
L’Organizzazione chiede, in particolare, che:
– si proceda in tempi rapidi all’individuazione sul territorio nazionale di “strutture ponte” in cui vengano temporaneamente trasferiti i minori in attesa di collocamento in comunità alloggio;
– a livello centrale, siano reperiti e aggiornati i posti disponibili in comunità alloggio per minori, ivi inclusi i minori richiedenti protezione internazionale, e che, sulla base di tale disponibilità, venga organizzato il collocamento dei minori;
– a livello centrale, si provveda a dare chiare indicazioni alle frontiere rispetto alle necessità di trasferimento dei minori non accompagnati.
– considerata la costante presenza dei minori nel flusso migratorio in arrivo dal Nord Africa, sia valutata l’opportunità di ampliare la disponibilità dei posti in accoglienza e delle risorse stanziate, secondo la previsione dell’art. 5 OPCM 3933/2011, al fine di un’assistenza, accoglienza e protezione adeguata per i minori stranieri non accompagnati in arrivo via mare.
Con riferimento ai drammatici e rischiosissimi viaggi via mare affrontati anche da molti minori, Save the Children rinnova l’appello ad aprire urgentemente corridoi umanitari in Libia e a mettere al primo posto delle scelte dei governi la tutela della popolazione civile, a partire dai bambini.
Info: www.savethechildren.it