All’indomani della protesta messa in atto nel Cie di Ponte Galeria, il segretario generale del sindacato di polizia Sap Nicola Tanzi interviene sulla questione dei Cie: “Abbiamo pochissimo personale in queste strutture che opera spesso in condizioni estreme e disagevoli, i turni sono massacranti, gli straordinari non vengono pagati”, spiega Tanzi, secondo il quale mentre “molti si preoccupano della sicurezza dei clandestini ‘ospiti’ nei Cie e nei Cara, pochi si rendono conto che i primi a rischiare la vita sono i poliziotti che ci lavorano”.
Non è la prima volta che Tanzi interviene sull’argomento: “Già cinque anni fa, nel corso di un’audizione parlamentare, ebbi modo di criticare con valide argomentazioni l’introduzione del reato di clandestinità e l’aumento del tempo di permanenza. Da allora ad oggi poco o nulla e’ stato fatto per risolvere la situazione esplosiva di questi centri”, afferma. Una situazione critica che dà origine a frequenti proteste: “La recente rivolta a Ponte si aggiunge ai disordini successi a Gradisca d’Isonzo, nel più grande centro del nord Italia, e ai problemi delle strutture di Mineo e Crotone. Ma l’elenco potrebbe essere ben più lungo”.
Alla luce di queste situazione, “il nuovo Governo e il nuovo Parlamento dovranno affrontare senza indugio il problema”, afferma Tanzi, anche perchè, a suo parere, “gli ‘ospiti’ dei Cie e dei Cara non hanno, in genere, nulla da perdere e fomentano disordini e violenze che sono difficili da contenere. Non siamo disposti a tollerare oltre una situazione che diventa sempre più pericolosa”.