La criminalizzazione delle Ong che prestano attività di ricerca e soccorso in mare ai migranti che si trovano in pericolo di vita conosce in questi giorni un rilancio con la decisione di sequestrare la nave Open Arms dell’Ong spagnola Pro Activa. Pro Activa sarebbe “colpevole” di aver salvato 218 donne, uomini e bambini e di essersi rifiutata di riconsegnarli alla cosiddetta “guardia costiera libica” sotto la minaccia delle armi.
L’equipaggio di Open Arms ha detto no e non poteva essere altrimenti perché salvare vite umane non è reato, salvare vite umane in mare è un obbligo internazionale e sarebbe paradossale se non fosse così.
Il sequestro della Open Arms deciso dal procuratore Zuccaro è l’ennesimo tentativo di fermare le attività delle Ong. Chi plaude di fatto esprime il proprio accordo a far morire altre migliaia di donne, uomini e bambini in mare e/o a condannarli alla detenzione disumana in strutture di detenzione libiche dove violazioni dei diritti umani, violenze e torture sono all’ordine del giorno.
Restare in silenzio non si può.
Restare in silenzio significherebbe essere complici.
Per questo Lunaria, insieme a molte altre associazioni, aderisce alla mobilitazione indetta da Pro Activa e al sit-in che si svolgerà domani, sabato 24 marzo, a Roma a piazza Madonna di Loreto (vicino Piazza Venezia), a partire dalle ore 12.
Salvare le persone non è un reato.
Lasciarle morire o riconsegnarle a un paese che non garantisce il diritto di asilo, questo sì, è assolutamente disumano e inaccettabile.
#freeopenarms