Saidou Gadiaga, 37 anni, senegalese, è stato arrestato l’11 dicembre 2010 dai carabinieri perché sprovvisto del permesso di soggiorno e già raggiunto da provvedimento di espulsione. L’uomo è morto il giorno dopo, a seguito di un attacco di asma, in una cella della caserma Masotti, sede del comando provinciale dei carabinieri di Brescia. Per mesi ci siamo interrogati sulla sua agonia, un susseguirsi di pesanti accuse, indagini ed interrogazioni parlamentari, ma l’inchiesta della Procura si è conclusa con la richiesta di archiviazione circa due settimane fa. Gli accertamenti svolti durante le indagini e la perizia medico legale avrebbero infatti escluso responsabilità a carico dei carabinieri in servizio quanto l’immigrato, affetto da asma, si era sentito male, così come del personale sanitario intervenuto in seguito alla chiamata dalla caserma. Per la Procura si è trattato di una tragica “fatalità”, di quelle che “purtroppo” a volte accadono. “Peccato” però che emerga una verità totalmente differente dalle immagini registrate da una telecamera puntata sull’atrio antistante le due camere di sicurezza, diffuse on line da Repubblica. Il video mostra gli ultimi minuti di Saidou in balia di una crisi asmatica, abbandonato a se stesso ed agonizzante. Prima le grida disperate di un uomo che chiede aiuto picchiando contro la porta della cella; poi, una volta fuori, 8 infiniti minuti durante i quali l’uomo giace paralizzato dal dolore e in cui nessuno interviene. Questa ricostruzione non ha convinto la comunità senegalese e l’associazione “Diritti per tutti” che insieme all’ambasciata del Senegal chiedono che il caso venga riaperto.