Nonostante la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo avesse chiesto di sospendere lo sgombero del Camping River, questa mattina la Polizia locale di Roma ha deciso di sgomberare, lasciando intere famiglie e molti bambini in strada.
Non ci sono commenti da fare se non questi.
Qualsiasi atto istituzionale dovrebbe avere l’obiettivo prioritario di garantire i diritti umani delle persone. Gli sgomberi forzati non li garantiscono.
E se quella che è stata definita dall’amministrazione comunale una “strategia” per il “superamento dei campi rom” non funziona, se ne fa un’altra, prima di decidere di lasciare le persone per strada.
Che un’istituzione locale si riconosca l’autorità di ignorare la pronuncia di un organo giurisdizionale internazionale che, in base a una Convenzione europea sottoscritta dall’Italia, ha il compito di salvaguardare il rispetto dei diritti umani fondamentali, è un fatto gravissimo.
Non c’è altro da dire.
Quello che è successo oggi lo racconta in dettaglio Eleonora Camilli su Redattore Sociale e a lei rinviamo: http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/590153/Camping-river-sgombero-nonostante-decisione-Cedu-Muore-stato-di-diritto