Offesa, insultata, spintonata e aggredita con schiaffi e pugni. E’ quanto accaduto a una giovane donna di 26 anni originaria della Guinea, residente in Italia da quattro anni. Lunedì scorso, 20 ottobre, la donna si trovava su un autobus dell’agenzia di trasporti Atac. Alla fermata di Torre Angela salgono alcune ragazze romane, spintonando i passeggeri. La donna le richiama. “Fatti in là, hai l’ebola”, la insulta una delle ragazze, una tredicenne stando a quanto riportato da Il Messaggero. L’offesa scatena un’accesa discussione tra la donna e il gruppo. Un fatto già molto grave, anche considerando la giovane età della ragazza romana coinvolta.
Ma quanto successo dopo è ancora più grave: stando alle prime ricostruzioni, scesa al capolinea di Grotta Celoni – quartiere sud-est di Roma- la donna si sarebbe trovata davanti due uomini, parenti della minorenne. Prima gli insulti, poi le spinte e l’aggressione. Intervengono le forze dell’ordine, chiamate da alcuni testimoni. La donna viene portata al Policlino Tor Vergata, dove le vengono diagnosticate contusioni guaribili in 12 giorni. Il compagno della donna annuncia che denuncerà il caso alla Procura.
Un caso di razzismo molto grave, figlio del pericoloso allarmismo scatenato da alcuni gruppi politici, fatto proprio – e rilanciato- da diversi media. Un caso che dovrebbe imporre una riflessione politica, ma anche sociale e culturale, sulla società in cui viviamo.