“E’ il momento di dire basta ad azioni che violano sistematicamente i diritti umani di uomini, donne e bambini rom, e che non rispettano i principi sanciti dal diritto internazionale in materia di sgomberi”: così Associazione 21 luglio e Popica Onlus, che lanciano per domani, giovedì 16 luglio, alle ore 13.00, una conferenza stampa davanti all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma, in viale Manzoni 16. Un evento che andrà di pari passo con un sit in di solidarietà nei confronti dei ventuno rom sgomberati ieri, senza preavviso e senza una reale soluzione alternativa, dall’insediamento informale di Val d’Ala, periferia nord-est di Roma. Ventun persone rom di nazionalità rumena, tra cui tre bambini e due donne incinte, che ieri si sono ritrovati di nuovo in strada. Di nuovo, perché dallo stesso insediamento erano già stati sgomberati il 9 luglio 2014. Un’operazione che “costò alle casse comunali circa 170 mila euro, considerando le operazioni di sgombero in quanto tali, l’accoglienza temporanea nella ex Fiera di Roma e il rimpatrio assistito delle famiglie – spiega l’associazione 21 Luglio, proseguendo – solo alcuni mesi dopo, lo scorso febbraio, le stesse persone sono ritornate a Roma, reinsediandosi nella medesima area dalla quale erano stati sgomberati”. Segno che lo sgombero e le misure ad esso conseguenti non erano state accompagnate da alcun tipo di dialogo o concertazione con i diretti interessati. Forse proprio per questo nei mesi scorsi, “in seguito alle notizie sull’imminenza dello sgombero a Val d’Ala, era stato avviato con la segreteria dell’Assessorato alle Politiche Sociali un positivo tavolo di consultazioni – informa la 21 Luglio – che avrebbe dovuto portare all’individuazione di soluzioni alternative percorribili ed efficaci, con il coinvolgimento delle singole famiglie”. Il percorso intrapreso si stava rivelando positivo: “Il tavolo e il dialogo avevano di fatto scongiurato lo sgombero forzato. Il caso Val d’Ala sarebbe diventato così il modello, per l’Amministrazione, per dare una sterzata rispetto alla politica degli sgomberi forzati e affrontare la questione degli insediamenti informali nella Capitale ascoltando le richieste sia degli abitanti del quartiere che delle comunità rom direttamente coinvolte”. Un cambiamento sollecitato anche dalla Commissione Europea contro l’Intolleranza e il Razzismo (ECRI), che lo scorso febbraio ha richiamato l’Itala a causa dei continui sgomberi forzati (per info vedi qui e qui).
Ieri invece, senza alcuna comunicazione preventiva, all’alba è stato messo in atto lo sgombero dell’area, dietro l’ordine del Gabinetto del Sindaco, previa comunicazione all’Assessorato alle Politiche Sociali. Presenti sul posto il Presidente del Municipio III Paolo Marchionne e gli uomini dei Carabinieri, della Polizia Municipale e della Guardia Forestale. “Nessuna notifica dello sgombero, né verbale né scritta, è stata consegnata alla comunità e nessuna soluzione alternativa adeguata è stata offerta alle famiglie rimaste all’addiaccio. L’azione si configura ancora una volta in violazione degli standard previsti dal diritto internazionale in materia di sgomberi“, denunciano le associazioni.
“Dall’inizio dell’anno a Roma sono stati realizzati 59 sgomberi forzati, contro i 34 dell’intero 2014“, dichiarano 21 Luglio e Popica, sottolineando che “dopo l’annuncio del Giubileo Straordinario da parte di Papa Francesco” queste misure hanno visto “una decisa impennata”. Altre famiglie rom, residenti nei centri di via San Cipirello, via Torre Morena e via Toraldo, sono attualmente a rischio sgombero forzato, e manifesteranno domani insieme a 21 Luglio, Popica e alle famiglie di Val d’Ala.
“Siamo estremamente preoccupati dell’incapacità di questa Amministrazione di comprendere e gestire la questione degli insediamenti informali nella Capitale”, afferma l’Associazione 21 luglio, sottolineando che l’operazione di ieri “manda in frantumi quella che poteva essere una preziosa occasione per offrire un segnale di rottura rispetto alle politiche fallimentari degli ultimi decenni”. Invece, ” è emblematico di quanto sia miope, costosa ed inefficace la politica degli sgomberi forzati nella Capitale”.
Di seguito il comunicato delle associazioni
Impennata di sgomberi forzati a Roma dopo l’annuncio del Giubileo.
Domani sit in davanti all’Assessorato alle Politiche Sociali
59 sgomberi forzati realizzati a Roma dall’inizio dell’anno, contro i 34 totali del 2014, con una decisa impennata seguita all’annuncio del Giubileo Straordinario da parte di Papa Francesco.
Per Associazione 21 luglio e Popica Onlus è il momento di dire basta ad azioni che violano sistematicamente i diritti umani di uomini, donne e bambini rom e che non rispettano i principi sanciti dal diritto internazionale in materia di sgomberi.
Giovedì 16 luglio, alle ore 13 davanti all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma, in viale Manzoni 16, le due associazioni organizzano una conferenza stampa in concomitanza con un sit di solidarietà nei confronti dei 21 rom sgomberati il 14 luglio scorso dall’insediamento informale di Val d’Ala e delle altre famiglie rom a rischio sgombero forzato dai centri di via San Cipirello, via Torre Morena e via Toraldo. Al sit in saranno presenti sia le famiglie di Val d’Ala che quelle dei tre centri.
La conferenza stampa seguirà un incontro tra le delegazioni di Associazione 21 luglio e Popica Onlus, i portavoce delle comunità rom coinvolte e l’Assessorato alle Politiche Sociali, per chiedere all’Amministrazione una soluzione alternativa adeguata – che l’Amministrazione tarda ad individuare – per le famiglie rimaste all’addiaccio dopo lo sgombero forzato a Val d’Ala, come del resto sancito dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite.
Soltanto pochi mesi fa, la Commissione Europea contro l’Intolleranza e il Razzismo (ECRI) aveva richiamato l’Itala a causa dei continui sgomberi forzati che si realizzano nel nostro Paese e che non rispettano le procedure internazionali.