Un video amatoriale (il post originale è della pagina Facebook “Riprendiamoci Roma”), che sta facendo il giro dei social network anche stranieri, ha suscitato un’ondata di forte indignazione sul web. Girato a bordo di uno treno della linea Roma-Lido, nella serata di mercoledì 31 ottobre, intorno alle 21.30, mostra le immagini shock di un aggressione razzista da parte di due uomini (dalle teste rasate, ndr) contro un inerme cittadino indiano. Gli aggressori indossano il “classico” bomber nero, non parlano italiano, ma probabilmente una lingua slava o il russo (la stampa non dà informazioni univoche). L’alterco diventa sempre più violento e degenera quando la vittima, dopo essere stata a lungo in silenzio ed aver sopportato gli insulti, ha una timida reazione verbale. Giunti all’altezza della stazione di Casal Bernocchi, scatta l’aggressione fisica. Uno dei due aggressori afferra la nuca del ragazzo e gli sferra un violento pugno. Alcuni passeggeri intervengono in difesa del ragazzo, e così l’uomo indirizza pugni e spintoni alla cieca verso chi è intervenuto, colpendo in pieno volto una donna (probabilmente ucraina o comunque dell’Est europeo: anche qui le informazioni sono frammentarie). Mentre la donna si siede piangendo con il volto coperto di sangue alla ricerca di un fazzoletto, l’aggressione procede sulla banchina, fuori dalla portata delle riprese. Poi, improvvisamente, si vede il corpo della vittima scaraventato con violenza sul pavimento del treno, dopo essere stato colpito a più riprese sul volto. L’uomo resta qualche istante privo di sensi e si teme il peggio. Poi viene soccorso dagli altri passeggeri. Gli aggressori nel frattempo si danno alla fuga. Nessuno è stato in grado di bloccare tale violenza gratuita.
Sintetizza l’accaduto, in un suo commento sui social, un testimone: “Mezz’ora di performance condita di saluti romani, inni al duce, deliri razzisti contro neri stupratori, violenti e assassini, mentre loro le donne le rispettavano minacciando di sfondare il culo alla prima ragazza che ci passava davanti. Il viaggio finisce con un ragazzo che, dopo aver subìto senza reagire aggressioni verbali per tutto il tragitto, viene picchiato, solamente perchè indiano. Una signora che aveva cercato di mediare finisce con il viso sfasciato gettata a terra e malmenata. Questo odio è alimentato e legittimato ormai senza pudore, riprendiamoci in mano e svegliamoci prima che sia troppo tardi”.
I militari della stazione di Acilia hanno, poi, individuato e bloccato i due aggressori. Ma né la donna, né il cittadino indiano hanno voluto sporgere denuncia per quanto successo. «Ci riserveremo di farlo nei prossimi giorni», hanno detto ai carabinieri.
Poche le notizie sulla stampa, che parlano di “rissa” e non di “aggressione razzista”. E chissà se mai le vittime troveranno il coraggio di sporgere denuncia sull’accaduto.
Nel frattempo, poco più a Sud, anche a Napoli, nel quartiere Vasto, si è consumata un’altra aggressione razzista. A denunciarla l’associazione antirazzista “3 Febbraio”, con una nota stampa pubblicata sulla sua pagina Facebook. La vittima, Abraham Narcisse, è un loro attivista nonché mediatore culturale. L’uomo è stato avvicinato da alcune persone (forse del quartiere) armate di spranghe, che l’hanno colpito e insultato con frasi apertamente razziste (“Questi stranieri di me**a devono andare via…”). La vittima ha riportato contusioni su tutto il corpo, con una prognosi di 10 giorni. “Questa vicenda – denuncia “3 Febbraio” – è emblematica del clima che si sta creando a cui è doveroso reagire. Per un essere umano, solo perché considerato diverso, è impossibile camminare per strada a rischio della propria incolumità. Il clima di violenza e di paura è ulteriormente avallato dalle istituzioni, quando prendono parte ad alimentare il razzismo, lasciando impuniti criminali liberi di terrorizzare le persone. Denunciamo quindi con forza l’accaduto, ci batteremo per andare fino in fondo e far sì che siano assicurati alla giustizia gli autori dell’aggressione”.
L’aggressione è accaduta, tuttavia, durante la messa in azione di un servizio straordinario di controllo del territorio interforze chiamato “Alto Impatto”, finalizzato al contrasto di ogni forma di illegalità proprio nella zona Vasto e nell’area di Porta Nolana.
Fortunatamente, in questo caso, la vittima ha già sporto denuncia. Ed anche in questo caso, tengono a precisare i testimoni, non c’è stata nessuna “rissa”, ma un attacco mirato alla persona di origine straniera con una matrice dichiaratamente razzista.