Immagini e video dell’operazione di Polizia che ha interessato, fin dall’alba di ieri, piazza Indipendenza, a Roma, dopo lo sgombero di un centinaio di cittadini stranieri che occupavano uno stabile nella vicina via Curtatone, a pochi passi dalla stazione Termini (ne abbiamo parlato qui), hanno fatto rapidamente il giro del mondo. Le scene di violenza dei poliziotti schierati in tenuta antisommossa e dell’idrante utilizzato, senza mezzi termini, anche su un gruppo di donne assolutamente inermi, hanno avuto una diffusione virale al pari dell’indignazione collettiva che saliva man mano che le immagini si diffondevano in tutto il web internazionale. “Police and refugees clash in Rome. Police using water cannon and batons have clashed with refugees who had occupied a square in the capital Rome”, titola il sito della BBC. “Italian police use water cannon against refugees occupying Rome square”, gli fa eco The Guardian, che non è il solo a rilanciare la notizia sulla stampa online (DailyMail, DailyNews, Reuters, The Telegraph). Anzi, numerosi siti anglofoni (persino in Africa, Ethiopanorama, Zehabesha, Nigerian Pilot, o in India) diffondono le immagini choc e i commenti.
Non è da meno la stampa francofona, che richiama i fatti dalle colonne parigine de Le Figaro (“Rome: évacuation musclée de migrants”, a sostegno vi è anche la tv “Rome: des migrants chassés d’un building désaffecté”), e da quelle della svizzera Swissinfo.ch: (“Incidents lors de l’évacuation de migrants à Rome”).
Al tempo stesso, e in modo altrettanto virale e vertiginoso, si sono susseguiti i comunicati stampa di associazioni e di politici che hanno condannato in modo corale quanto accaduto in Piazza Indipendenza.
Le associazioni
Il racconto dei volontari di Medici senza frontiere denuncia una pressoché totale assenza di supporto medico-sanitario e di ambulanze, oltre alle condizioni igieniche precarie (vedi il comunicato stampa qui). L’Unicef e Save the Children, allarmati, accusano il Comune di Roma di aver lasciato che le violenze fossero perpetrate “sotto gli occhi terrorizzati dei bambini”, che “sono stati esposti a continue tensioni e violenze e non sono stati garantiti i loro diritti basilari”. Anche Amnesty International Italia denuncia, in un comunicato, la gravità di quanto accaduto: “E’ la prova ennesima del fatto che a Roma manca un piano serio di accoglienza, manca anche un piano per la casa, che in generale riguarda anche cittadini italiani, abitanti di Roma”. Cosi anche Human Right Watch, attraverso Judith Sunderland, denuncia le percosse subite dai migranti durante lo sgombero.
La Chiesa
Anche la Chiesa si muove, attraverso le numerose istituzioni presenti sul posto a supportare i migranti, con una lunga serie di comunicati stampa. Durissimo il commento del vescovo ausiliare di Roma e delegato Migrantes, Paolo Lojudice: “Gli sgomberi, come quello di oggi, non sono certamente una risposta adeguata”, al quale segue il commento della Caritas romana: “Siamo interdetti, tutto è avvenuto senza programmazione e in una logica emergenziale”, entrambi volti ad evidenziare l’altra grossa carenza che vi è stata dietro questo sgombero: ovvero la totale assenza di una programmazione che avesse previsto soluzioni alternative di alloggio, senza precipitare nell’emergenza. Dello stesso avviso è la Comunità di Sant’Egidio.
I sindacati e la politica
Dura anche la presa di posizione della Cgil di Roma e del Lazio, attraverso Roberto Giordano, segretario generale: “E’ semplicemente sconcertante che l’unica azione visibile delle istituzioni nei confronti dei migranti sgombrati da via Curtatone sia quella compiuta oggi in piazza Indipendenza: persone inermi, inginocchiate, con le braccia alzate, allontanate con gli idranti dalle forze dell’ordine”.
Non mancano (per fortuna!) le reazioni prettamente politiche. Pippo Civati (Possibile) e Stefano Fassina (SI), hanno chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno Marco Minniti: “L’operazione poliziesca – ha detto Civati – non solo di polizia, di piazza Indipendenza a Roma, con gli idranti, i manganelli e il razzismo istituzionale, è l’ultimo capitolo di un libro che non avremmo mai pensato di leggere nel 2017. Ed è anche l’ultimo fattaccio che colma la misura: chiediamo per questo che il ministro dell’Interno Minniti si dimetta”. Sulla stessa linea Fassina: “È indegno di un Paese civile quanto è avvenuto a Roma. Il governo si è preoccupato solo del decoro della piazza da ripulire prima del rientro dei romani dalle vacanze. Presenteremo immediatamente un’interrogazione parlamentare per chiarire le ragioni di comportamenti così irresponsabili”. Giulio Marcon, capogruppo Si alla Camera chiede le dimissioni della Prefetta di Roma.
Anche Articolo1-Mdp annuncia la presentazione di un’interpellanza parlamentare a firma Martelli-Speranza al ministro dell’Interno Minniti per sapere “quali azioni abbia intrapreso per la collocazione temporanea delle persone coinvolte nello sgombero” dell’edificio di via Curtatone “e quali azioni intenda intraprendere nei confronti del Comune di Roma per la soluzione alloggiativa definitiva delle persone regolarmente soggiornanti”.
Maurizio Acerbo e Stefano Galieni, di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiarano: “Lo sgombero dei rifugiati che dormivano in piazza Indipendenza a Roma, dopo essere state cacciati 4 giorni fa dallo stabile che occupavano, è semplicemente una barbarie. Le immagini delle forze dell’ordine che con gli idranti e le cariche si scagliavano contro un gruppo in cui erano presenti anche donne e bambini sono vergognose (…) La giunta Raggi si rende corresponsabile di un nuovo episodio di repressione inaudita verso chi invece aveva diritto all’accoglienza. Con colpevole ignavia la giunta Raggi non ha contrastato uno sgombero che aveva come scopo solo quello di garantire un’operazione immobiliare speculativa, sul solito immobile pubblico svenduto a privati negli anni scorsi e di non aver predisposto un’alternativa per gli sgomberati”. E annunciano una manifestazione con i rifugiati per sabato 26 alle 15 da Piazza Esquilino.