Secondo il nuovo bando indetto dal Comune di Roma, relativo all’assegnazione delle case popolari, la priorità per l’attribuzione degli alloggi spetta ai “nuclei familiari in situazione di grave disagio abitativo”, dovendosi intendere, per tale disagio, anche “centri di raccolta, dormitori pubblici o altre idonee strutture procurate a titolo provvisorio da organi, enti e associazioni di volontariato”.
Un’indicazione nuova rispetto ai precedenti bandi, che permette di includere anche i cosiddetti ‘villaggi attrezzati’ pensati per i cittadini rom dal Comune di Roma: “strutture provvisorie” appunto, come evidenziato anche nel documento sottoscritto tra le famiglie rom e Roma Capitale, in cui si legge che il Comune “assegna il modulo abitativo in comodato d’uso temporaneo”.
“Con i nuovi punteggi indicati stimiamo che dei 3.600 rom presenti nei ‘villaggi attrezzati’ romani, siano almeno 1.500 i rom, italiani e stranieri, che potranno presentare regolare domanda” – afferma l’Associazione 21 luglio, che definisce l’innovazione “un passo importante verso una politica di effettiva uguaglianza e pari opportunità nell’assegnazione delle case popolari”.
Un’innovazione che però sarebbe “assolutamente involontaria”, per il Presidente della Commissione Politiche Sociali e Famiglia di Roma Capitale, Giordano Tredicine, poiché sembrerebbe che il Comune non avesse individuato il legame tra la descrizione nel bando e i container dei ‘villaggi attrezzati’. Proprio per questo, Tredicine crede “sia opportuno ritirare il bando”: “Questo ovviamente non significa escludere i Rom ed i Sinti che ne abbiano i requisiti, ma non è neanche lontanamente pensabile che il concetto di accoglienza venga distorto in questo modo, preferendo gli ospiti ai padroni di casa”, ha dichiarato Tredicine alla stampa.
Nonostante le posizioni espresse dall’esponente della giunta comunale, il bando, fortunatamente, non ha subito modifiche, confermando la possibilità, per chiunque abbia i requisiti, di avanzare domanda per una casa popolare. Cittadini rom compresi.
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