“Il 3 marzo la polizia locale ha sgomberato il campo informale sito nelle vicinanze dell’ospedale Sacco a Milano e questa mattina sono stati sgomberati due insediamenti rom situati nella zona dell’ex caserma di Viale Forlanini”. A dare la notizia sono il Naga e l’ERRC (European Roma Rights Centre), che denunciano anche le condizioni in cui sono stati effettuati gli sgomberi: “assenza di ordinanza, nessuna consultazione precedente con le famiglie interessate, offerta alloggiativa deficitaria e solo temporanea”.
Uno “spiegamento di forze e risorse pubbliche” che servirebbe solo a “spostare le persone da un angolo all’altro del territorio comunale”. Tutte le persone sgomberate nelle ultime operazioni provengono infatti da sgomberi precedenti. Continui spostamenti che minano alla base la possibilità di inserirsi sul territorio, creare delle reti relazionali, far parte del tessuto sociale.
“Il 3 marzo sono state sgomberate 60 persone senza che venisse offerta loro alcuna soluzione alloggiativa che è stata invece in parte proposta alle 40 persone sgomberate stamani”, scrivono le associazioni, che lamentano però come le proposte abitative dell’amministrazione siano “inadeguate [..] non rispettose dei bisogni e dei diritti fondamentali”.
Secondo Naga e ERRC “manca il coraggio di attuare una politica diversa”, in un’ottica – mancante -di discontinuità con la precedente amministrazione.
“In sostanza, il Comune milanese insiste nella sua miope pratica di sgomberare interi nuclei famigliari con grande spreco di risorse pubbliche, in aperto spregio dei diritti umani fondamentali di tali persone, nel mancato rispetto degli standard internazionali e senza alcuna volontà di trovare soluzioni durature” chiosano le associazioni.