Il Tribunale di Milano ha affermato che i Comuni non possono escludere cittadini stranieri non comunitari dalle selezioni per il reclutamento dei rilevatori addetti al censimento, che si terrà su tutto il territorio nazionale a partire dal prossimo ottobre. E’ stato accolto così il ricorso promosso da ASGI, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, unitamente ad Avvocati per Niente e ad una cittadina peruviana. Secondo il giudice Riccardo Attanasio la pretesa del Comune di Milano di fare riferimento alle norme sull’accesso al pubblico impiego è del tutto infondata, dovendosi invece applicare il principio di parità tra cittadini e stranieri nell’attività contrattuale fissato dall’art.2, comma 2, del TU immigrazione. La decisione ordina inoltre al Comune di riaprire il bando per un periodo identico a quello già garantito ai cittadini italiani per la presentazione delle domande. Analogo ricorso è stato presentato da una cittadina peruviana e da un cittadino marocchino anche presso il tribunale di Genova e anche in questo caso, secondo l’ordinanza del Giudice Marcello Basilico, l’amministrazione dovrà ripubblicare il bando per 19 giorni. L’ASGI ha inoltre invitato l’ANCI, associazione dei comuni, a intervenire presso le amministrazioni locali che hanno pubblicato il bando di selezione contenente un’analoga norma discriminatoria, al fine di sollecitarne l’eliminazione, onde evitare rallentamenti nelle operazioni di censimento. Si tratta, lo ricordiamo, della procedura di selezione dei rilevatori che procederanno alle attività di distribuzione e raccolta dei questionari ISTAT nell’ambito del 15esimo censimento generale delle popolazioni e delle abitazioni che inizierà il 17 ottobre 2011.