Tra gennaio 2018 e novembre 2019 attraverso visite sul campo, interviste e raccolta di dati, i volontari e le volontarie del Naga hanno analizzato in profondità il sistema dell’accoglienza e soprattutto della non accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, con particolare attenzione all’area milanese. L’irrigidimento delle politiche migratorie e la gestione emergenziale dell’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati hanno comportato un peggioramento nel 2018 e l’approvazione del cosiddetto decreto Salvini costituisce solo l’ultimo atto del deterioramento definitivo del sistema. Un sistema in cui l’accoglienza, da un lato, diventa sempre più sinonimo di detenzione amministrativa e, dall’altro, lascia fuori centinaia di persone che si trovano così a vivere per strada.
Il report analizza i cambiamenti normativi e amministrativi che hanno portato allo smantellamento di un sistema già precario. Con il cosiddetto decreto Salvini, vengono introdotte disposizioni attraverso le quali l’accoglienza diventa strutturalmente un provvedimento accessorio, invece che parte integrante del diritto di asilo. Per esempio è negata ai richiedenti asilo la possibilità di avere la residenza; c’è un taglio netto nei servizi per chi è nei centri: si passa da 35€ a 18€ quota pro capite; non è più previsto il supporto psicologico; diventano sempre più frequenti espulsioni e allontanamenti dai centri con motivazioni illegittime. Emerge, dalle interviste fatte agli operatori dei centri di accoglienza, una generale valutazione negativa del nuovo capitolato d’appalto che comporta l’impossibilità di garantire un livello di accoglienza serio e adeguato alle esigenze degli ospiti. Una delle conseguenze più evidenti di questo peggioramento è il numero crescente di persone che si trovano fuori dall’accoglienza.
E’ necessario invertire la rotta e operare una revisione strutturale del diritto dell’immigrazione, trasformando un sistema respingente in Accoglienza vera. In questa direzione vanno le proposte del Naga che mirano a incidere su livelli diversi e complementari. Ovvero, che sia garantito un sistema di accoglienza sin dalla prima presentazione della domanda di protezione internazionale; che vengano garantiti all’interno del sistema di accoglienza servizi assistenziali di base; che venga uniformata l’accoglienza a un unico sistema; che si ponga fine alla pratica di revocare illegittimamente le misure di accoglienza; che venga attuata una politica regionale specifica per l’inserimento lavorativo dei richiedenti asilo e rifugiati; che venga garantita l’assistenza sanitaria ai richiedenti asilo; che vengano aboliti tutti i centri di detenzione amministrativa per migranti (CPR) e qualsiasi luogo di trattenimento forzato (come glihotspot); che i richiedenti asilo vengano iscritti all’anagrafe”.
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