Un capotreno di 45 anni ha patteggiato 18 mesi di reclusione con pena sospesa presso il gip di Lodi, rispondendo di “calunnia, simulazione di reato e interruzione di pubblico servizio”. I fatti risalgono al 19 luglio 2017, quando l’uomo, in servizio su un treno Piacenza-Milano, all’altezza di Santo Stefano Lodigiano, chiede aiuto mostrandosi con il coltello infilato nella mano. Lui stesso racconta di essere stato colpito da un fendente alla mano, mentre cercava di difendersi e aggiunge che l’aggressore è scappato “forzando le porte del treno”, descrivendolo come “alto, di colore, con le treccine e senza biglietto”.
L’aggressione, in prima battuta, desta molto scalpore sia presso l’opinione pubblica sia presso i lavoratori dell’azienda Trenord, che scioperano in massa pochi giorni dopo il fatto, in solidarietà con il collega e per chiedere maggiore sicurezza per chi viaggia. Non solo, sempre in tema di sicurezza, viene convocato uno specifico tavolo in prefettura per discutere delle nuove misure.
La caccia all’uomo – definito dallo stesso procuratore “una persona pericolosa in fuga” – non sortisce alcun risultato e le immagini delle videocamere chiariscono perché. In breve tempo, la polizia lodigiana smaschera l’inganno, dimostrando che nessuno è uscito dalla porta del treno presso cui si trovava il capotreno, grazie alle immagini della videosorveglianza della stazione di Santo Stefano. La Trenord lo sospende e poi, nel mese di gennaio del 2018, lo licenzia definitivamente. L’ormai ex capotreno dichiara oggi di avere inventato l’aggressione perché “esasperato dai continui litigi con gli immigrati senza biglietto”. Non è mai stato accoltellato, ma “semplicemente” si è accoltellato da solo nel bagno del treno con un coltello portato da casa.
Non si tratta di un episodio isolato.
Ricordiamo anche i fatti del 23 settembre 2017, circa la presunta violenza subita dal controllore sul treno Cremona-Brescia lungo la corsa del convoglio verso la stazione di Bagnolo Mella, nel bresciano. In questo caso il passeggero senegalese, di 23 anni, accusato dell’aggressione viene arrestato. Ma nei giorni successivi, sul web arrivano immagini e video che mostrano come sarebbe stato il controllore ad agire con violenza e disprezzo per primo. “Negro di m…, sei bravo a giocare a nascondino, però a pagare il biglietto no. Negri di m… portate rispetto”: è quanto avrebbe detto l’addetto di Trenord. L’azienda di trasporti lombarda ha definito il comportamento del capotreno “non consono alle mansioni proprie della sua figura professionale e dell’azienda che lei comunque rappresenta.” Il capotreno ha anche morso un braccio al ragazzo, prima di rivolgergli l’insulto che ha fatto decidere l’azienda per il suo licenziamento. Anche in questo caso, si accusava un cittadino straniero di viaggiare senza biglietto.
Infine, soltanto pochi giorni fa, un passeggero denuncia su Facebook che “un ragazzo di colore viaggia sul Frecciarossa Roma-Milano senza pagare, perché in Italia non c’è la certezza della pena”, scatenando l’odio virale in rete, per poi scoprire che si tratta dell’ennesima notizia falsa, grazie ad un rapporto ufficiale della capotreno, diffuso dall’ufficio stampa di Trenitalia, su richiesta dei siti giornalettismo.org e valigiablu.it.