Pubblichiamo il testo di un appello lanciato da un gruppo di intellettuali e di attivisti per denunciare la pericolosa deriva sicuritaria del dibattito politico e mediatico lanciata dopo la terribile uccisione di Vanessa Russo a Roma il 28 aprile 2007.
APPELLO
Pubblicato su Il Manifesto 12 maggio 2007
Dopo aver pubblicato in prima pagina una lettera intitolata “Aiuto, sono di sinistra ma sto diventando razzista” e la risposta acquiescente di Corrado Augias, il quotidiano “La Repubblica” ha avviato il 7 maggio un forum on line, inaugurato da una domanda faziosa e fuorviante: “E’ razzismo chiedere di rispettare le leggi?”.
Si tratta, in realtà, dell’avvio di una campagna che sovrappone artificiosamente temi e questioni indipendenti fra loro e il cui fine sembra essere il sostegno alla cultura sicuritaria del nascente partito democratico.
Come cittadini e cittadine di sinistra, respingiamo l’assioma, sostenuto dal Ministro Amato in un’intervista pubblicata lo stesso giorno dal medesimo quotidiano, secondo il quale per accrescere il consenso dell’opinione pubblica la sinistra italiana avrebbe di fronte a sé una sola strada: far proprio l’approccio sicuritario e poliziesco proposto dalle destre in Italia ed esemplificato dalla vittoria in Francia di Sarkozy, il quale avrebbe vinto perché “ha affermato l’esigenza di una grande difesa dalla criminalità e dalle invasioni straniere”.
E’ un’operazione politica e culturale che conosciamo bene. Da tempo le destre, per calcolo o vocazione, cavalcano in modo demagogico il tema della sicurezza sovrapponendolo a quello delle politiche migratorie. Spesso la sinistra ha cercato d’imitarle o se ne è fatta ricattare, mostrando così la propria subalternità culturale.
Il tema della sicurezza sociale sembra scomparso dall’agenda politica in favore di altre priorità: non riduzione delle disuguaglianze sociali, non politiche sociali, di redistribuzione del reddito, di risoluzione del disagio abitativo, di riqualificazione delle periferie urbane, di miglioramento della legislazione sul lavoro, ma l’irrigidimento delle politiche migratorie, l’aumento delle forze di pubblica sicurezza, l’incremento del ricorso alla repressione.
In questo contesto, la figura dello straniero è scelta deliberatamente come capro espiatorio su cui proiettare le contraddizioni sociali. I mass media assecondano l’operazione: i titoli allarmistici su episodi di cronaca nera che hanno come protagonisti cittadini stranieri fanno vendere molto di più di quelli che segnalano i casi –nella realtà ben più numerosi- in cui gli stranieri sono vittime.
Noi non ci stiamo: la presenza di cittadini stranieri nel nostro paese non è la causa del peggioramento delle nostre condizioni di vita; la sicurezza delle nostre città dipende molto più dalle condizioni sociali ed economiche dei cittadini e dalle politiche promosse per migliorarle che dal numero di operatori di pubblica sicurezza sul territorio.
Sollecitiamo i membri del Governo, i rappresentanti delle istituzioni, gli intellettuali a prendere le distanze da campagne di tal fatta, venate da demagogia e intolleranza.
Invitiamo i cittadini e le cittadine democratiche a discutere e a contrastare in ogni occasione la logica del capro espiatorio, nemica della pacifica convivenza fra cittadini di diversa origine.
Chiediamo ai media democratici di non prestare il fianco a campagne di stampo xenofobo e razzista e di avviare su questi temi una riflessione d’ampio respiro culturale.
Annamaria Rivera, antropologa univ. di Bari; Maria I. Macioti, sociologa univ. «La Sapienza» di Roma; Goffredo Fofi, rivista Lo straniero Roma; Enrico Pugliese, dir. Istituto per le ricerche sulla popolazione e le politiche sociali-Cnr; Marcello Maneri e Fabio Quassoli, univ. Milano Bicocca; Walter Peruzzi, dir. «Guerre&pace»; Gigi Perrone, univ. di Lecce; Sandro Mezzadra, univ. di Bologna dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia; Gigi Sullo, Carta; Paolo Nori, scrittore; Luca Queirolo Palmas, docente di sociologia delle migrazioni univ. di Genova; Franco Ferrarotti; Adriano Prosperi, Scuola normale superiore di Pisa; Ivan Della Mea, giornalista, scrittore e cantautore; Grazia Naletto, Lunaria; Virginia Valente, Progetto diritti; Alessia Montuori, Senzaconfine; Daniela Consoli, avv. A.s.g.i.; Mercedes Frias, parlamentare Prc; Luciana Menna, Roma; Giuseppe Faso, Centro intercult. empolese Valdelsa; Filippo Miraglia, Arci; Udo Enweurezor, Firenze; Moreno Biagioni, Anci Toscana; A.s.g.i., Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione; Gianfranco Schiavone, Ics; Fabio Laurenzi, Cospe; Luciano Scagliotti, Enar; Carlo Cartocci, resp. Dipartim. italiani nel mondo Prc; Andres Barreto, ass. Riva sinistra; Stefano Galieni, coord. Dipartimento immigr. Prc; Fabio Marcelli , Ass. giuristi democratici; Alessandro Messina, Roma; Elena Spinelli, assistente sociale; Carlo Postiglione sindacalista Cgil; Giulio Marcon, Lunaria; Marco Capecchi dir. generale comune Lastra a Signa
Scarica l’appello con le firme raccolte: http://sostieni.cronachediordinariorazzismo.org/wp-content/uploads/Razzismolaperennericercadelcaproespiatorio12maggio2007.pdf