La sera del 6 ottobre va in onda la trasmissione Piazza Pulita, sull’emittente televisiva la7. Ospiti di Corrado Formigli, in studio, Daniela Santanché, Khalid Chaouki, Alan Friedman, Carlo Freccero e Luca Casarini. Il titolo dato alla trasmissione è già significativo: “L’assedio”. Si parla, in un gran calderone, di Isis, moschee, terroristi, jihad in “casa nostra”, ma anche di islamofobia, quella vissuta in modo sempre più forte ed evidente dai migranti di religione musulmana presenti nel nostro paese. Ma, sul finire della trasmissione, viene presentato un reportage di Salvatore Giulisano dal titolo: “Corcolle. L’odio nelle nostre periferie” (lo potete vedere qui: http://www.la7.it/piazzapulita/video/corcolle-lodio-nelle-nostre-periferie-07-10-2014-137884). Il video, che non ha nulla a che vedere con l’argomento trattato in studio, se non quello dell’odio razzista, e che raccoglie (forse in maniera capziosa) i malumori degli abitanti (di destra?) di Corcolle nei confronti della presenza di migranti nel quartiere, dopo quanto accaduto nei giorni passati (ne avevamo parlato qui: http://sostieni.cronachediordinariorazzismo.org/roma-chiama-istituzioni-latitano/), è corredato di una voce fuori campo, quella di uno speaker di una radio locale. Si tratta di Luca Casciani di Rtr 99 (Radio Ti Ricordi, in Fm sui 99mhz). Le sue parole, poste dal reporter a commento delle immagini, lasciano attonito chiunque le ascolti, le trascriviamo omettendo solo i passaggi meno significativi. “Quello che servirebbe è il matto, uno che in macchina ha una mitragliatrice e ne fa secchi 34, se ne sono salvati 6, ecco il problema è quello, che se ne sono salvati 6 … quando i selvaggi si appropriano di una cosa tua, tu sei costretto a non chiamarli selvaggi, se no vieni denunciato, se no vieni chiamato razzista. Tu mantieni i selvaggi che distruggono la tua città e la tua civiltà e se provi a ribellarti ti chiamano razzista, se provi ad organizzare delle ronde ti chiamano fascista … qualcuno mi ha detto: «secondo te cosa bisogna fare per vedere gli italiani che si ribellano, che scendono in piazza?» Ecco bisogna attendere quello che è successo a Corcolle, bisogna attendere che qualcuno muoia … che differenza c’è tra le scimmie, i Tarzan, che attaccavano i villaggi di coloni e queste scimmie che attaccano un autobus dell’ATAC? … se ti permetti di distruggere un mezzo che fa parte della collettività, la stessa collettività che ti mantiene, brutta sanguisuga schifosa, e qualcuno ti ammazza, io dico che ha fatto bene … tu ti permetti di aggredire una persona che sta svolgendo il proprio lavoro. Sono questi i comportamenti che ci portano a pensare che: quanti ne sono morti, 200 nel Canale di Sicilia? Ah beh, insomma speravo di più” …
Formigli, dopo il servizio, precisa che i commenti di Casciani sono stati raccolti in questi ultimi giorni, durante la sua trasmissione (che va in onda dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 13,30, ndr), mostra il suo volto in fotografia, ma non spende nessuna parola sulla gravità del loro contenuto. Casciani è già noto da tempo per le sue esternazioni xenofobe quotidiane, ma col tacito accordo di numerosi radioascoltatori, è libero di continuare a propagare odio, per di più, attraverso un potente mezzo di comunicazione, quale la radio. Basta fare una ricerca su Internet, per trovare i suoi trascorsi razzisti e omofobi: Casciani, addirittura nel 2001 (all’epoca era conduttore di un’emissione su Radio Nostalgie), dichiarava: “Non mi piace il miscuglio di razze e tutto quello che ciò comporta, reputo giusto che ognuno resti al proprio paese (…). Reputo gli omosessuali dei malati di mente che vanno curati per quanto possibile e ai quali non vanno concessi diritti di carattere familiare. Il concetto di normalità riguarda solo i rapporti tra un uomo e una donna. Voglio aiutare le popolazioni del terzo mondo ma al loro paese e pretendo prima di spendere una sola lira per gli stranieri si pensi agli italiani (…). Qualche cretino ha il coraggio di chiamarmi razzista, in realtà è il concetto di priorità che dovremmo aver radicato bene in mente, (http://www.cinziaricci.it/nosilence/archivio124.htm)”.
Passano molti anni, cambia il bersaglio, ma la sostanza non cambia, e nel febbraio 2013, l’Osservatorio 21 Luglio lo segnala alle autorità competenti per la sua rubrica “Herpes”, pubblicata sul Giornale d’Italia, nella quale ha più volte definito la popolazione rom come caratterizzata dal “mancato rispetto per le più elementari norme che regolano la civile convivenza” . Tanti e troppi gli stereotipi negativi e discriminanti che compaiono nei suoi pezzi (ad esempio: http://www.ilgiornaleditalia.org/news/842997/Zingaropoli.html, http://www.ilgiornaleditalia.org/news/843034/Ricettazione-alimentare.html, http://www.ilgiornaleditalia.org/news/843556/Alla-Magliana–non-c-e.html).
E sul suo profilo Facebook (Luca Casciani Profilo Unico), anche in questi ultimi giorni, inequivocabili sono i post discriminatori. Ora, la libertà d’espressione è una delle basi di una società aperta e democratica. Tutt’altra cosa sono, però – e nulla hanno a che vedere con la libertà d’opinione- i casi in cui il diritto alla libertà d’espressione entra in aperto conflitto con il diritto di terzi a non essere discriminati. Fortunatamente, qualcun altro si è accorto della gravità delle affermazioni di Casciani: la deputata Sel, Celeste Costantino, insieme a Erasmo Palazzotto, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, per chiedere se ne fosse a conoscenza, e quali misure urgenti intenda intraprendere contro chi, come Casciani, viola quotidianamente la legge 25 giugno 1993, n. 205, meglio nota come Legge Mancino.