Un’altra aggressione razzista. Ancora una volta in Puglia, nel leccese. “Sto venendo per squartarlo a quel porco straniero”: con questo sms un 45enne emiliano da tempo residente a Lecce avrebbe annunciato alla sorella l’aggressione che stava per compiere, ai danni del fidanzato di lei, un cittadino rumeno. Una relazione che il fratello non tollerava, e contro cui scagliava da tempo insulti e offese razziste. Fino a martedì scorso, quando si è recato presso l’abitazione della coppia con un coltello da cucina di 26 centimetri. Solo la prontezza di riflessi della vittima ha impedito il peggio: l’uomo è fuggito lungo via Taranto, incontrando i carabinieri che intanto erano stati avvertiti dalla donna. L’intervento delle forze dell’ordine ha portato all‘arresto dell’aggressore, il quale, chiuso dentro l’abitazione con il proprio pitbull – precedentemente aizzato contro la vittima – continuava a urlare: “Tanto quando esco dalla questura lo voglio sventrare!”.
Ieri abbiamo dato notizia di due aggressioni razziste, una a Bari e una a Novara. Ventiquattro ore prima ne abbiamo riportato un’altra, nel leccese. Oggi, questa. Un bollettino da brividi, una fotografia preoccupante della realtà quotidiana.