Radio Ghetto è la radio del Gran Ghetto di Rignano Garganico (FG). Creata nell’estate del 2012, su impulso della Rete Campagne in Lotta, che ha portato nella baraccopoli pugliese tutta la strumentazione necessaria per l’avvio delle trasmissioni, la radio ha continuato a trasmettere, durante le estati successive, cercando di diventare uno strumento di comunicazione e dibattito privilegiato tanto all’interno del Ghetto, tra i suoi abitanti, quanto all’esterno, verso la società italiana.
Durante le trasmissioni radio, interamente curate dai braccianti africani che vivono e lavorano al Gran Ghetto di Rignano Garganico, si discute delle condizioni di vita e di impiego nelle campagne, si ascoltano musica e radio-giornali, si condividono le problematiche relative al proprio personale percorso migratorio e alla vita quotidiana in Italia, si organizzano contest per i rapper e i cantanti che vivono al Ghetto.
Radio Ghetto è diventata così, nel corso di questi suoi anni di attività, uno spazio libero in cui dibattere e rilassarsi, scherzare, arrabbiarsi e immaginare alternative possibili. Questi quattro anni di trasmissioni sono stati possibili grazie all’impegno e al sostegno di tutti gli abitanti del Gran Ghetto che, ritornando stanchi dal lavoro, decidono comunque, ogni estate, di animare la radio; gli attivisti e i volontari, sempre nuovi, che scelgono di impegnarsi in quest’esperienza; il Campo Io CI Sto e SOS Rosarno che hanno sempre supportato attivamente Radio Ghetto nel suo lavoro.
Quest’anno si aprono i battenti il 25 luglio, e si prosegue fino al 31 agosto. La novità 2015, dopo le difficoltà dell’ultimo anno, è la decisione di aprirsi al mondo con nuovi programmi. Il segnale radio non va oltre i comuni di Rignano, San Severo e Foggia, ma con le trasmissioni di Radio Ghetto Italia si andrà in onda in tutto il Paese grazie a Radio Popolare e a un network di radio locali, e in collaborazione con varie emittenti africane, partirà anche Radio Ghetto Africa: un programma d’informazione in francese, con cui far conoscere la realtà del ‘Gran Ghetto’ e la situazione italiana anche dall’altra parte del Mediterraneo, nei paesi d’origine dei flussi migratori. Oltre 12 ore al giorno (dalle 10 fino a mezzanotte passata) per un mese circa di trasmissione, per la gran parte nelle varie lingue africane della baraccopoli (soprattutto il wolof del Senegal e il bambarà dei maliani) e realizzate quasi esclusivamente dagli stessi braccianti che lavorano nei campi. Con il microfono “aperto a tutti” (tutti possono intervenire quando sono in onda, basta passare dalla baracca della redazione), dunque, radio 97.0 ci aspetta!