Mancano pochi minuti alle 13.00, e in un Viale Trastevere affollato, come ogni domenica per il tradizionale mercato di Porta Portese, i passanti assistono a una scena poco piacevole. Sarà già accaduto infinite volte di vedere i vigili della municipale che bloccano dei venditori cosiddetti “abusivi”. Ma in questa domenica assolata, sembrerebbe che i toni siano stati più alti, tanto da far intervenire una ventina di passanti.
Un cittadino straniero, forse nigeriano secondo le frammentarie notizie, cerca di sistemare un banchetto nel mercato. Due vigili lo vedono e gli sequestrano con la forza la merce che, secondo un testimone, gettano in un cassonetto. La discussione fra i tre poliziotti e l’ambulante si fa animata, e passanti e residenti accorrono in aiuto dell’uomo. I poliziotti, sempre secondo le testimonianze, sentendosi “accerchiati”, reagiscono spruzzando dello spray urticante tanto sull’uomo trattenuto, che cerca di liberarsi, tanto sui suoi “soccorritori”. A fine mattina quattro poliziotti della municipale risultano feriti, il venditore ambulante viene fermato per l’identificazione e un residente di Trastevere è arrestato e processato per direttissima per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il comandante dei vigili dichiara al quotidiano La Repubblica: “Quello che è successo a Porta Portese è preoccupante e ha superato episodi che si ripetono ogni domenica purtroppo. Non si può amministrare una città come Roma senza che vi sia da parte della cittadinanza un consenso delle regole. Allora: o ci si chiede di non applicarle, oppure se lo facciamo, contrastando l’abusivismo commerciale, non possiamo rischiare la nostra incolumità”.
Quello che forse è più “preoccupante”, al di là del mancato consenso su certe “regole”, sul quale sarebbe opportuno riflettere, è l’uso di “metodi” alquanto discutibili per garantirne l’applicazione, metodi che troppo spesso travalicano la portata delle regole stesse. E l’incolumità è importante per tutti i cittadini.