Accedere a una casa popolare in Piemonte potrebbe diventare un problema per le persone prive di cittadinanza italiana. Il consigliere regionale piemontese della Lega Nord Paolo Tiramani, infatti, ha presentato un progetto di legge regionale per innalzare a 20 anni di cittadinanza, italiana o comunitaria, il limite per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare.
L’obiettivo di Tiramani, come spiega egli stesso all’agenzia stampa Agi “è quello di riequilibrare una situazione che, nell’ambito dell’edilizia sociale, ha creato negli ultimi anni una barriera d’accesso per i cittadini italiani nei confronti di stranieri, e in particolar modo extracomunitari, che si trovano avvantaggiati per alcuni parametri presi in considerazione dall’attuale assetto normativo”.
Tiramani invita a non parlare di razzismo o xenofobia: “I nostri nonni e i nostri padri hanno lavorato una vita e anche grazie ai soldi delle tasse che loro hanno pagato sono state realizzate le case popolari che oggi esistono. Poi accade che un immigrato extracomunitario, qua da noi da uno o due anni, con l’emergenza abitativa passa davanti a tutti e se ne aggiudica una. Mi domando se questo sia giusto”.
A proposito di giustizia, viene da chiedersi però se sia giusto che persone che lavorano e pagano le tasse debbano essere discriminate solo per la loro provenienza geografica, e non giudicate in base a dei parametri sanciti dalla legge.