Apprendiamo da un articolo di Vladimiro Polchi, pubblicato il 2 aprile scorso su La Repubblica, di una nuova “invasione”: si tratta dei mercanti russi, che, a detta del giornalista, “arrivano e invadono l’Italia” (Come recita il titolo dell’articolo: “Migranti, ma soprattutto mercanti. Arrivano i russi e invadono l’Italia”) .
Usa proprio queste parole il giornalista, per descrivere l’imprenditoria delle persone di origine russa presenti in Italia. Dati alla mano, Polchi parla di una “carica di negozi e imprenditori”, di uno “sbarco dei commercianti russi nel nostro Paese” (il termine “sbarco” è virgolettato nel testo originale).
I dati su cui si basa questa analisi – ci informa Polchi – sono quelli forniti a Repubblica.it dalla Fondazione Leone Moressa e dalla Camera di commercio di Milano: secondo quest’ultima, sono 1.371 le ditte individuali con titolare russo, mentre sarebbero 3.553 le imprese rilevate dalla Fondazione Moressa che, a differenza della Camera di commercio lombarda, include anche i soci e gli amministratori di società di persone o capitali.
Rileggiamo le cifre: non sembrano esattamente i numeri di quella che viene descritta da Polchi come “un movimento sommerso e in espansione”, addirittura “un’invasione”. Un’impressione che trova riscontro anche in quanto dichiarato dalla Fondazione Moressa, che sottolinea come “nel complesso si tratti di numeri piuttosto modesti, sia in termini di presenza della popolazione totale (30.504 secondo i dati Istat 2010) sia in termini di imprenditori (3.553)”. Una precisazione che leggiamo proprio nell’articolo. E che viene ripresa anche dal giornalista: “L’incidenza sul totale degli imprenditori stranieri nel commercio rimane comunque esigua: lo 0,6% a livello nazionale, con punte massime dell’1,6% nelle Marche e dell’1,1% in Emilia Romagna”, scrive.
Perchè dunque usare espressioni che danno l’idea di qualcosa di ben più importante (“invasione”, “sbarco”, “movimento sommerso”, “fiorire” e “carica” di negozi)?
Lo spiega il giornalista nella conclusione: “Quel che conta è il trend: rispetto al 2011, gli imprenditori russi nel commercio in Italia hanno visto un incremento del 9,5% a livello nazionale”. In effetti, una vera invasione.