E’ stato presentato oggi a Roma il dossier Words are stones. Analisi dell’hate speech nel discorso pubblico in sei paesi europei curato da Lunaria, in collaborazione con 5 associazioni europee di Austria, Cipro, Francia, Grecia, Italia e Spagna.
“I musulmani sono inviati a Cipro dalla Turchia come cosiddetti rifugiati con l’intenzione di modificare la nostra identità nazionale e culturale”. Cipro, Natale 2017.
“E’ in corso un’invasione, a gennaio sono ripresi anche gli sbarchi. Il colore della pelle non c’entra e c’è un pericolo molto reale: secoli di storia che rischiano di sparire se prende il sopravvento l’islamizzazione finora sottovalutata”. Italia, Gennaio 2018.
“PrimaiFrancesi, #viaimigranti” in questa #Francia del 2018 che abbandona il suo popolo per prendersi cura degli altri”. Francia, 7 agosto 2018.
“Le ong sono complici dei criminali, agiscono come taxi”. Spagna, 17 agosto 2018.
“Non sono rifugiati. Questo è un afflusso di persone che cercano di ingrassare in Europa. C’è un piano per rovinarci“. Grecia, 17 ottobre 2018.
“I nostri soldi per la nostra gente”. Austria, 2018.
Sei frasi, sei messaggi tra i molti che sono stati pronunciati e/o propagati sui social media da parte di persone che rivestono incarichi pubblici di rilievo a livello politico, istituzionale e persino religioso in sei paesi europei. Sono solo alcuni dei molti esempi di retorica politica testimoniati oggi nel corso di un incontro internazionale che ha coinvolto più di 80 attivisti italiani e stranieri.
Messaggi come questi strutturano il processo di internazionalizzazione della cattiveria, dell’odio e della violenza di matrice discriminatoria, xenofoba e razzista che sta attraversando il dibattito pubblico in tutta l’Europa quando si occupa di migranti, richiedenti asilo, rifugiati, rom o comunque di minoranze considerate estranee a priori rispetto al gruppo dominante.
Il dossier presentato oggi sintetizza i contenuti dei sei report nazionali curati nell’ambito del progetto Words are Stones da Adice (F), Antigone-Centro di informazione e documentazione su razzismo (GR), KISA (CY), Grenzenlos (A), Lunaria (IT), SOS Racisme (S).
Definizioni (cosa intendiamo davvero per “discorso di odio”?), dati (pochi quelli ufficiali disponibili), argomenti, gruppi bersaglio e protagonisti delle retoriche violente nei sei paesi sono analizzati nel dossier e presentano più analogie che differenze.
Sicurezza/insicurezza/illegalità; Invasione (riferita ai migranti); Incompatibilità culturale/religiosa; Costi economici e sociali delle migrazioni; Competizione tra nazionali e non nazionali/minoranze nel welfare e nel mercato del lavoro; Pericolo di diffusione del terrorismo islamico: sono questi i sei temi chiave che rimbalzano da un paese dall’altro in modo ossessivo e pervasivo facendo breccia soprattutto su quella parte dell’opinione pubblica più colpita dalle diseguaglianze e dall’ingiustizia sociale.
Di fronte a questa vera e propria tempesta di cattiveria si muovono e agiscono moltissime iniziative, azioni di tutela e campagne promosse dalla società civile. Fermare il razzismo si può. Superamento della frammentazione, innovazione nei linguaggi e nelle strategie di comunicazione, produzione di narrazioni alternative indipendenti dall’agenda politica main-stream e una collaborazione a tutto campo con il mondo della scuola, della cultura, dell’informazione, dello spettacolo e dello sport potrebbero aumentare l’impatto dei movimenti antirazzisti, contribuendo a liberare il discorso pubblico e i comportamenti sociali dai veleni della xenofobia e del razzismo. Online e soprattutto offline.
Questo il messaggio lanciato dal dossier che sarà accompagnato dal gennaio 2020 da una campagna di sensibilizzazione online veicolata da 5 brevi video di animazione che raccontano il razzismo in 5 situazioni ordinarie: davanti a una partita in Tv, in un bar, davanti a un panino, in uno studio medico e in una festa.
Il dossier è disponibile qui:
Conclusioni:
http://sostieni.cronachediordinariorazzismo.org/wp-content/uploads/Report-le-conclusioni.pdf
http://sostieni.cronachediordinariorazzismo.org/wp-content/uploads/Report-le-conclusioni.pdf
Materiali:
Info: Lunaria, via Buonarroti 39, 00185 Roma Italia
Tel. 06. 8841880, comunicazione@lunaria.org