“Da cosa scappano marocchini, guineani e nigeriani? Dove troviamo i quattrini per mantenerli?” Queste le domande che si pone il senatore leghista Roberto Calderoli. Le riporta Stranierinitalia.it, sito di informazione da sempre attento alle migrazioni e alle condizioni di vita dei cittadini stranieri in Italia. In questo caso, forse per la fretta che spesso, purtroppo, accompagna chi lavora nel mondo dell’informazione, le affermazioni del senatore della Lega Nord – conosciuto anche fuori dall’Italia per aver dato dell’orango all’ex ministra per l’integrazione, e attualmente europarlamentare, Cecile Kyenge – sono riportate senza alcun commento critico.
In effetti si commentano da sole.
Parlando dei dati diffusi dal Viminale sugli sbarchi di migranti nei primi mesi del 2017, il senatore parla di “invasione totale”, una locuzione che comunica allarme e pericolo: lo ha sottolineato più volte Carta di Roma, associazione nata per dare attuazione al protocollo deontologico per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione, siglato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Il senatore Calderoli, è vero, non è un giornalista: è però un personaggio politico, e soprattutto ha un ruolo di alta rappresentanza nelle istituzioni nazionali – è vicepresidente del Senato: sarebbe quindi auspicabile una maggiore attenzione all’utilizzo di termini corretti e non sensazionalistici.
Il senatore ripropone per altro stereotipi ormai ampiamente conosciuti: “non sono profughi ma clandestini”, un altro termine scorretto, anche dal punto di vista giuridico); “non scappano da nessuna guerra”, ma basterebbe leggere i dati diffusi dal ministero degli esteri per conoscere le condizioni dei paesi di provenienza dei migranti; “li manteniamo e ci costano troppo”, affermazioni che sarebbe opportuno accompagnare con dati specifici e riferimenti precisi, a fronte delle molte denunce – effettuate anche da parte nostra – delle indegne condizioni in cui vivono molti richiedenti asilo e rifugiati ospitati nei centri di accoglienza, della mancanza strutturale di servizi per l’inserimento dei cittadini stranieri, delle spese sostenute per l’esclusione, molto più alte rispetto a quelle per la cosiddetta integrazione.
La retorica populista di molti esponenti della Lega Nord ormai la conosciamo bene.
Conosciamo anche bene Stranieri in Italia: per questo, apprezzandone l’impegno per un’informazione corretta, precisa e dettagliata, ci auguriamo che in futuro sia dedicato meno spazio a dichiarazioni stigmatizzanti o che queste siano accompagnate dalla presa di distanza della redazione.
Crediamo infatti che sia responsabilità di chi fa informazione prendere posizione rispetto a dichiarazioni fuorvianti, la cui diffusione va a scapito di una società consapevole, e dunque più partecipe.