Il rapporto semestrale sulle condizioni di detenzione nella prima metà dell’anno dell’Associazione Antigone riporta come non ci sia una reale “emergenza sicurezza” connessa agli stranieri nelle carceri e come il tasso di detenzione sia diminuito di oltre 2 volte negli ultimi 10 anni. Infatti, dal 2008 ad oggi, a fronte del raddoppio della presenza di cittadini stranieri in Italia, da 3 a 6 milioni tra regolari e irregolari, quelli detenuti sono calati da 21.562 a 19.868. Come sottolinea Antigone, con il raddoppio della popolazione, i detenuti infatti sarebbero dovuti raddoppiare: “Invece no. Ogni diversa interpretazione e ogni allarme sono pura mistificazione”. Gli stranieri sono comunque il 33,8% del totale dei detenuti e quelli non europei sono 13.490, ossia il 22,9%. Sono stranieri il 44.64% dei detenuti cui è stata inflitta una pena inferiore a un anno e soltanto il 5,6% degli ergastolani. Se si considerano i reati più gravi, come ad esempio la criminalità organizzata, il 98,75% dei detenuti condannati per tali delitti è italiano e solamente l’1,25% è straniero. Gli stranieri costituiscono il 37,3% dei detenuti per violazione della legge sulle droghe.
I detenuti sono 58.759 nelle carceri italiane, 672 in più negli ultimi cinque mesi. Dai numeri, inoltre, è emerso che ci sono 8.127 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. Al sovraffollamento, ha sottolineato l’associazione Antigone, non si risponde con nuove costruzioni, ma “diversificando il sistema sanzionatorio e non puntando solo sul carcere quale unica pena”. Il 33,4% dei detenuti è in custodia cautelare. Di questi la metà, non ha avuto neanche un primo provvedimento di condanna. E sono 21.807 i detenuti che devono scontare una pena inferiore ai 3 anni e che potrebbero usufruire di una misura alternativa alla detenzione.
In diversi penitenziari italiani si sono riscontrati ancora carenze per adeguate condizioni di vita del detenuto. Come si legge nel rapporto, il 33% delle carceri non funziona a norma il riscaldamento d’inverno e nel 26,7% dei casi non vi è acqua calda in alcune celle. Nel 63,3% delle carceri ci sono celle senza doccia, al contrario di quanto prevede la legge e nel 53,3% vi sono celle in cui le finestre presentano schermature che riducono l’ingresso di aria luce naturale. Nell’75,9% dei casi, inoltre, mancano luoghi di culto per i detenuti non cattolici, mentre “la radicalizzazione – ha osservato l’associazione Antigone – si combatte riconoscendo i diritti religiosi”.
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