Grazie alla nostra segnalazione di due pagine Facebook dai contenuti apertamente razzisti e fascisti (“La liberazione dipende da te” e “Fasci littori di combattimento”), l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), ha avviato un’interlocuzione con Oscad/Polizia Postale (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) al termine della quale è stato comunicato l‘oscuramento dei contenuti indicati.
Nel nostro lavoro ci imbattiamo spesso in messaggi apertamente razzisti e violenti, veicolati soprattutto tramite internet: il World Wide Web permette di sfuggire agevolmente alle regolamentazioni nazionali, ed è crescente la diffusione di quello che in ambito internazionale viene definito hate speech, ossia espressioni di odio e intolleranza verso una persona o un gruppo. L’oscuramento di siti e blog e il blocco, quando avviene, delle pagine Facebook, non sembrano poter rappresentare una soluzione duratura: nel cyberspazio ci si muove in modo rapido e senza confini fisici, così che risulta semplice l’apertura di nuovi spazi di diffusione di messaggi di odio (solo a titolo esemplificativo, si veda qui , qui, qui).
Non crediamo nella censura. Siamo convinti, piuttosto, che la rete funzioni da megafono rispetto alla realtà: in altre parole, bloccare l’hate speech online è solo uno dei passi da compiere all’interno di un percorso più ampio, per un cambiamento culturale che interessi la società in generale. Per questo, crediamo che un lavoro di sensibilizzazione, informazione, diffusione di conoscenze e realizzazione di spazi di condivisione sia essenziale, per creare consapevolezza e dotare le persone degli strumenti adatti per contrastare in modo efficace il razzismo.
L’oscuramento delle pagine segnalate è un punto importante di questo percorso, e lo condividiamo con soddisfazione con tutte le persone e le associazioni che ogni giorno lavorano per questo cambiamento. E’ una spinta a continuare in questo senso: segnalando, informando, facendo formazione e sensibilizzazione. In una parola, prendendo posizione. Lavorando insieme, singoli e gruppi, per un necessario, profondo cambiamento culturale.