Si è conclusa con una condanna per discriminazione una vicenda iniziata più di un anno fa, a maggio 2012.
All’indomani dell’omicidio di un giovane pescarese, per il quale era stato accusato un uomo di origine rom, il Pdl di Pescara aveva affisso dei manifesti in cui tutti i cittadini rom venivano equiparati a un generico “delinquenti”. Nello specifico, i manifesti recitavano: “Fuori dalle case popolari rom e delinquenti”.
Nella stessa circostanza, la Lega Nord Abruzzo in un comunicato qualificava i rom come “un male che colpisce da sempre”, di cui chiedeva “l’allontanamento coatto”.
Di fronte alle dichiarazioni dei due partiti politici, tre cittadini rom, insieme all’associazione Rom Sinti@Politica Abruzzo e Asgi, avevano presentato ricorso.
Settimana scorsa, il giudice del Tribunale civile di Pescara ha sciolto la riserva sulla decisione, riconoscendo “il carattere discriminatorio, in pregiudizio della comunità rom di Pescara, della pubblicazione e diffusione delle dichiarazioni”, ordinandone l’immediata cessazione.
“Al di là dell’episodio di cronaca nel cui contesto temporale si sono collocate le pubblicazioni in contestazione – si legge nella sentenza – è evidente che la dichiarazione propagandistico-elettorale contenuta nel manifesto del Pdl accumuna i Rom di Pescara ai delinquenti, sicché appare indiscutibile la portata offensiva di quella dichiarazione”.
Per quanto riguarda il comunicato della Lega Nord, “il riferimento alla comunità rom di Pescara come al male che colpisce da sempre intende prescindere, proprio in base al dato letterale, dal fatto di cronaca contingente, per riferirsi piuttosto alla negatività del fatto storico della presenza dei rom nella città”.
Non è stata accolta, invece, la richiesta di risarcimento del danno, pari a 25mila euro, avanzata dalle parti ricorrenti.