E’ legge da tempo, per la precisione dall’entrata in vigore dell’art. 18 bis d.lgs. 286/1998 (soggiorno per motivi di protezione sociale). Inoltre, sulla questione le istituzioni sono intervenute nell’ottobre dello scorso anno con il decreto legge n. 93, conosciuto come il decreto contro il femminicidio. Nonostante ciò, i provvedimenti a riguardo sono pochissimi, e sono stati emessi solo recentemente: stiamo parlando del permesso di soggiorno che, per legge, deve essere rilasciato alla cittadina straniera che subisce violenza domestica. Il decreto 93/2013 ribadisce questa tutela, specificando che il permesso di soggiorno in questi casi viene rilasciato dalla Questura dietro il parere favorevole della Procura della Repubblica.
E’ recente il caso, segnalato da Asgi, di una giovane donna di origine straniera che ha denunciato il compagno per gravi maltrattamenti: tra le altre cose, l’uomo aveva privato la donna del passaporto, per impedirle di interrompere la relazione con lui dietro la minaccia di segnalarla alle autorità in quanto priva di titolo di soggiorno.
Sulla base della denuncia e su istanza del difensore, la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma ha espresso parere favorevole al rilascio del permesso di soggiorno ex art. 18 bis d.lgs. 286/1998. Un provvedimento analogo è stato preso dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Messina.
Passi operativi importanti, che meritano di essere segnalati visto i molti timori che permangono nelle donne vittime di violenza domestica, spesso costrette a una pericolosa solitudine anche a causa delle resistenze delle Procure a garantire quello che è un diritto sancito dalla legge.