Si terrà a Modena, il 19 maggio alle ore 15, in Piazza della Cittadella, la prima assemblea delle migranti e dei migranti, alla quale ne seguiranno altre. Gli stessi che sono scesi in piazza il 24 marzo e hanno attraversato le strade di Bologna per opporsi al razzismo che uccide. In un comunicato congiunto, le associazioni e le realtà territoriali che organizzano l’assemblea (ASAHI Modena, Associazione Asahi, Associazione senegalese Cheikh Anta Diop, Coordinamento Migranti Bologna, Coordinamento Eritrea Democratica, Yerèdemèton- Associazione maliana Emilia-Romagna, CSO Grottarossa Rimini, Sconnessioni Precarie, Smaschieramenti, USI-AIT) scrivono: “Non c’è più tempo per avere paura: lo hanno dimostrato le donne migranti che durante la manifestazione hanno preso parola contro il doppio razzismo che vivono quotidianamente, come donne e come migranti. Lo hanno dimostrato i molti migranti, richiedenti asilo e operai che hanno denunciato il loro comune sfruttamento. È tempo di alzare la testa per costruire una mobilitazione di migranti e italiani, donne e uomini, in grado di opporsi al razzismo. Abbiamo quindi deciso di iniziare un percorso di assemblee in diverse città dell’Emilia-Romagna per discutere come mantenere e allargare la nostra iniziativa”. Di fatto, si lancia una sfida “per conquistare la libertà di costruire una vita migliore“: contro la sempre più frequente negazione del diritto d’asilo, contro una serie di procedure pretese illegittimamente dalle questure, contro una gestione dell’accoglienza che produce “clandestinità”. “Una clandestinità”, conclude il comunicato, “a cui si aggiunge la minaccia della detenzione se è vero, come è stato annunciato, che aprirà il nuovo «Centro di permanenza per il rimpatrio» di Modena”.
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