Apprendiamo da un articolo apparso domenica 7 ottobre sul Corriere della Sera che nei prossimi giorni il ministro della Salute Renato Balduzzi presenterà alla Società Italiana di Medicina dell’Immigrazione un documento di indirizzo con cui verranno uniformate le prassi relative all’assistenza sanitaria per i cittadini stranieri. Il punto maggiormente qualificante del documento prevede che l’assistenza pediatrica sia garantita a tutti i bambini stranieri, anche se privi di permesso di soggiorno, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Il documento, se sarà approvato dalla conferenza Stato-Regioni con applicazione immediata come è stato annunciato, rappresenterà “un salto culturale, perché cancella le disuguaglianze”, come ha dichiarato al Corriere il presidente della Simi e responsabile sanità della Caritas Salvatore Geraci. Secondo Geraci: “Non era giusto che ogni Regione si regolasse autonomamente in base alla locale impostazione politica”. Fino ad oggi infatti solo la regione Umbria garantiva l’assistenza pediatrica per tutti i bambini, figli di persone prive di permesso di soggiorno compresi.
Una buona notizia, cui il Corriere della Sera dà risalto, sottolineando che la frammentarietà normativa causava “discriminazione” e problemi per “i più fragili”. I quali, però, all’interno dell’articolo vengono più volte definiti “clandestini”: un termine il cui uso è stato più volte sottoposto a dura critica da parte delle associazioni antirazziste e dall’associazione Carta di Roma.