Pochi giorni fa è esploso l’affaire Mafia Capitale ma cosa ci dice questa vicenda in più rispetto a quello che già sapevamo sul business dell’accoglienza dei migranti? E da quali basi possiamo ripartire, oggi, per immaginare un sistema diverso? Questi sono alcuni degli argomenti che Passpartù oggi prova ad affrontare in una lunga chiacchierata con l’associazione Laboratorio 53.
Segnaliamo la nuova puntata di Passpartù, la trasmissione radiofonica di Amisnet:
Un’altra accoglienza è possibile. Il caso Mafia Capitale.
I movimenti antirazzisti già da tempo denunciavano il grande business dell’accoglienza dei profughi, tantissime inchieste dal basso sono state fatte ai tempi del Piano di Emergenza Nord Africa tra 2011 e 2013 eppure nulla si è mosso e, mentre le associazioni criticavano la mala gestione dell’accoglienza e lo sperpero inammissibile di fondi pubblici, le prefetture e le diverse istituzioni non aprivano bocca.
Cooperative ed enti gestori hanno continuato e continuano indisturbati da anni ad arricchirsi sulla pelle dei migranti senza garantire loro un’accoglienza degna.
Oggi però l’inchiesta Mafia Capitale ha scoperchiato il pentolone e quello che ne è uscito fuori non piace a nessuno, ma mentre tutti giocano a rimpallarsi le responsabilità noi ci siamo chiesti il perché di questo clamore su fatti che tutti immaginavamo, le motivazioni di questo scandalo tra la pubblica opinione e, soprattutto, da dove ripartire per immaginare un modello diverso di accoglienza.
Monica Serrano di Laboratorio 53 ci aiuta a orientarci di fronte ad un panorama che appare ogni giorno più confuso.
Ospiti della puntata:
Monica Serrano, Laboratorio 53
Passpartù:
Alcuni frammenti della trasmissione di questa settimana sono tratti dalla puntata di Passapartù del 3 maggio 2013 “Vogliamo decidere delle nostre vite”
Passpartù, la radio a porte aperte è un programma a cura di Marco Stefanelli
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