“La liberazione di Silvia Romano, la gioia dell’arrivo in Italia, l’emozione dell’incontro con i genitori e l’accoglienza affettuosa della sua città di residenza, sono stati accompagnati da commenti, approfondimenti e critiche alla conversione alla religione islamica, all’abito indossato all’arrivo, simbolo della adesione ai principi dell’Islam. Commenti di odio che hanno reso necessario in queste ore l’intervento della Procura di Milano per minacce aggravate”, scrive Paola Barretta sul sito dell’Associazione Carta di Roma. “La possibilità di un’informazione completa su eventi complessi e ancora in corso di chiarimento, si collega al rispetto dei principi deontologici che costituiscono l’essenza stessa della professione giornalistica. Accuratezza e correttezza dell’informazione e rispetto della verità sostanziale dei fatti: principi che la Carta di Roma ha fatto propri e che sono argini alla propagazione di odio, falsità e discriminazione”.