“Non so perché ce l’avesse con noi”. Questa la reazione, incredula, del 17enne originario del Bangladesh vittima, insieme al fratello di soli 11 anni, di un gravissimo atto di violenza razzista avvenuto a Padova venerdì scorso intorno alle 13.30
I due ragazzi stavano andando in bicicletta verso il quartiere dell’Arcella, dove si trova la moschea della città, quando un uomo di 50 anni è sceso dalla propria auto, colpendoli con un cric e insultandoli con frasi razziste. L’aggressore è poi scappato, mentre sul posto arrivavano le forze dell’ordine.
L’undicenne ha riportato le ferite più importanti al gomito, giudicate guaribili in 8 giorni. Le due giovani vittime hanno sporto denuncia, accompagnate dal padre, in Italia da 17 anni, che si è detto “sconcertato”.
L’aggressore è stato poi individuato grazie al numero di targa della vettura, ricordato dalle vittime.
La polizia ha avviato le indagini. Alcuni giornali locali parlano di un’aggressione scaturita da un diverbio legato al mancato rispetto del codice stradale. Intanto, i carabinieri hanno depositato in Procura la denuncia nei confronti dell’aggressore, accusato di ingiurie e lesioni volontarie personali. Stando a quanto riferito dalle giovani vittime, l’uomo si sarebbe già reso protagonista di episodi razzisti contro un altro ragazzo proveniente dal Bangladesh, insultato, secondo le parole di una delle vittime, per il colore della pelle. Inoltre, le vittime hanno dichiarato ai carabinieri che nessuno sarebbe intervenuto durante l’aggressione: “Tutti guardavano ma non c’è stata una persona che sia venuta in nostro aiuto. Solo quando quell’uomo se n’è andato qualcuno si è avvicinato a chiederci come stavamo”.
In attesa di fare luce su quanto successo, rimane il dato di fatto: un’aggressione estremamente violenta commessa da un adulto su due minorenni, feriti e insultati per la loro origine nazionale. Mentre la società resta a guardare.