Ancora violenza razzista. Ancora una volta, giovani protagonisti: tanto gli aggressori quanto le vittime. Due ragazzi di origine egiziana sono stati insultati e aggrediti da un gruppo di giovani italiani. E’ avvenuto a Ostia, e i fatti risalirebbero a giovedì scorso, 18 gennaio.
I due giovani egiziani, entrambi diciassettenni e residenti in una struttura di accoglienza di Tarquinia, si trovavano nel parco pubblico di piazza Ener Bettica, quando sono stati avvicinati da quattro ragazzi italiani tra i 10 e i 18 anni.
I due sono stati insultati con frasi razziste legate alla loro origine nazionale e minacciati: ne è nato un diverbio. Gli aggressori, dopo essersi inizialmente allontanati, sono tornati dopo pochi minuti e non si sono fermati alle offese. Uno di loro, anche lui diciassettenne come le vittime, ha estratto una pistola e ha sparato tre colpi, in pieno pomeriggio per poi allontanarsi insieme ai compagni. I ragazzi aggrediti hanno chiamato la polizia, terrorizzati.
Uno degli aggressori è già stato fermato: si tratta del ragazzo che ha esploso i colpi di pistola, una scacciacani. Secondo le poche notizie di stampa, il giovane è stato denunciato per minacce aggravate e porto abusivo di oggetto atto ad offendere; la matrice razzista dell’accaduto sembrerebbe dunque ignorata.
Sono ancora in corso le indagini per identificare gli altri aggressori.
Le due vittime sono state riaccompagnate nel centro di accoglienza di Tarquinia.
Un episodio del genere, ennesimo caso di violenza e razzismo – ancora più grave perchè ha coinvolto dei minori-, dovrebbe richiamare l’attenzione e suscitare una forte condanna. Invece la notizia è stata diffusa solo dalla stampa locale. Un’ulteriore segnale di “normalizzazione” di comportamenti che dovrebbero essere invece stigmatizzati?