Il percorso ad ostacoli dei migranti non finisce mai. Ecco che da questa mattina si riapre il fronte dei cosiddetti “stagionali”, una sorta di corsa a chi arriva per primo, con lotteria finale. E’ stata pubblicata oggi, sulla Gazzetta ufficiale (GU n.26 del 2-2-2016), la “Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato”, per l’anno 2016. La procedura (disponibile all’indirizzo: https://nullaostalavoro.dlci.interno.it/), stabilita dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 dicembre 2015 (qui il DPCM), prevede 30.850 ingressi: 17.850 per lavoro subordinato non stagionale e per lavoro autonomo e 13.000 per lavoro subordinato stagionale. Il testo fa riferimento all’art. 3 del Testo unico sull’immigrazione, il quale dispone che la determinazione annuale delle “quote” massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato avviene con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, “sulla base dei criteri generali per la definizione dei flussi d’ingresso individuati nel Documento programmatico triennale, relativo alla politica dell’immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato”.
Le domande potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2016 e saranno trattate sulla base dell’ordine cronologico di presentazione (ecco la corsa a premi!). Tutte le informazioni dettagliate sulla procedura sono contenute nella circolare congiunta dei ministeri dell’Interno e del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 471 del 29 gennaio 2016 (qui la circolare).
Si va avanti in questo modo oramai dal 2001, quando il cosiddetto “decreto flussi” è stato previsto con cadenza annuale, in base alla legge n°40/1998 (cosiddetta Legge Turco-Napolitano).
In realtà, la quota di nuovi ingressi prevista per i lavoratori non stagionali (3.600) è davvero esigua: ben 14.250 “quote” per lavoratori non stagionali sono riservate alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo. Dunque ad eccezione dei 13mila ingressi per lavoratori stagionali, gran parte dei “nuovi ingressi” riguarderanno cittadini stranieri che sono già presenti in Italia.