“Mi hanno accusata di razzismo. Ma io non sono affatto razzista. Però a un certo punto bisogna far sentire la propria voce”. Risponde così Angela Colmellere, la sindaca leghista di Miane – piccolo comune di 3500 persone nel trevigiano – alle accuse che le sono state indirizzate, dopo la sua lettera alla ministra per l’integrazione Cecile Kyenge.
“Non ci continui a chiedere di togliere servizi ai nostri concittadini, per darli a persone certamente bisognose di aiuto, ma che non possono venire sempre prima di noi. Non possiamo privare i nostri anziani di aiuti per darli agli extracomunitari”, ha scritto Colmellere, proseguendo: “Lasciare le frontiere aperte con gli sbarchi triplicati in pochi mesi o proporre lo ius soli mette in gravissima difficoltà noi sindaci, che stiamo contemporaneamente subendo tagli paralizzanti ai nostri bilanci. Da un lato lo Stato impone nuove incombenze per far fronte al problema migratorio, e dall’altro ci toglie risorse.”
Ora, Colmellere spiega il suo punto di vista in un’intervista a Oggi Treviso. “Quello che volevo dire è che se il governo finora ha finanziato tanti interventi e risorse per gli stranieri, ora dovrebbe pensare anche a chi in questo paese ha sempre pagato le tasse”.
Oltre a domandarci a quali interventi si riferisca la sindaca, ci sembra utile ricordare che gli stranieri le tasse le pagano, versandole a uno stato che, per dirne una, si rifiuta di “concedere” loro il voto, non già politico ma anche solo amministrativo.
Come scritto da Oggi Treviso, sembra più uno sfogo quello della sindaca, che sottolinea: “Sono io che devo incontrare la gente che non ce la fa più, che non sopporta più queste persone che in modo a volte arrogante affollano il pronto soccorso, le corsie degli ospedali, gli uffici pubblici e che alzano la voce”.
Trevisooggi fa notare che “questo significa che gli stranieri hanno imparato la lezione, che “sanno fare per ottenere”. Non è tanto che “gli stranieri hanno imparato la lezione”: è che esistono dei diritti e delle leggi. Anche la sindaca naturalmente ne è a conoscenza: “Il fatto è che rientrano nei requisiti di legge in modo privilegiato rispetto a un residente, che magari a causa di un piccolo patrimonio è escluso dal bando. Oggi assistiamo a un ‘razzismo al contrario’, perché sono i residenti a essere penalizzati”.
Alla richiesta di spiegazioni, la sindaca specifica che “gli stranieri pensano che tutto gli sia dovuto e non fanno sforzi per integrarsi davvero”. Ad esempio, a Miane hanno organizzato dei corsi di alfabetizzazione per le mamme straniere, ma a detta del sindaco non sono frequentati. Perchè? I motivi possono essere molti, ma per la sindaca ce n’è solo uno: “E’ come se non volessero integrarsi”. Del resto secondo Colmellere le culture sono diverse. “Probabilmente per mentalità, per una cultura più semplice, i genitori tendono a lasciare i bambini a se stessi, al contrario di noi che siamo forse anche troppo protettivi. Sono modi diversi di intendere l’educazione”.
Che c’entra questo con la ministra Kyenge, con le leggi, con i tagli alle risorse economiche?
Ce lo chiediamo e lo chiediamo alla sindaca, che ha scelto di inviare la lettera alla ministra Kyenge piuttosto che, ad esempio, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Social. Perchè? Forse per il ruolo che il Ministero dell’integrazione ha all’interno del dibattito sulla presenza dei cittadini stranieri? “Perché quello che mi preme è che gli stranieri non vengano prima. Non dico dopo, ma neanche prima”, ha invece risposto la sindaca.
Le amministrazioni locali devono far fronte ai problemi e alle questioni del territorio, con risorse sempre più scarse a causa dei tagli. E’ una situazione complessa, che deve essere affrontata dalla politica in modo chiaro e concreto.
Ma le dichiarazioni della sindaca sembrano francamente celare un malessere più ampio, che se da una parte rispecchia appunto una sensazione di impotenza di fronte a difficoltà crescenti, dall’altra sembra più un’insofferenza personale verso gli stranieri, considerati come un gruppo omogeneo e antagonista rispetto al “noi”.
I nostri concittadini, i nostri anziani sono contrapposti, nelle parole della sindaca, agli extracomunitari, agli stranieri, arroganti, che alzano la voce, che non fanno nulla per integrarsi, che rappresentano il problema migratorio.
Una contrapposizione “noi-loro” che abbiamo segnalato diverse volte, molto cara ai rappresentanti politici della Lega Nord. In primavera a Miane si svolgeranno le elezioni amministrative. E’ forse casuale che una lettera di questo tipo, e con questi toni, venga diffusa in periodo di campagna elettorale?