Lunedì 28 gennaio, alle ore 17, si terrà a Roma, in piazza Montecitorio, il presidio “Non siamo pesci” convocato da Radicali italiani e associazione A Buon Diritto, a seguito del Manifesto di Manconi, Benigni, Veronesi e Recalcati divulgato in rete in questi giorni. Lo slogan “non siamo pesci” è ispirato da Fanny, fuggita da una guerra in Congo e rimasta per 19 giorni a bordo della Sea Watch. La protesta è rivolta al Governo, che ha stabilito la chiusura dei porti. Emblematici i messaggi di richiesta d’aiuto giunti al numero di Alarm Phone dal barcone con circa 100 immigrati a bordo domenica scorsa a largo di Misurata: ” Non riuscirò più a parlare tra poco, perchè sto congelando. Fate presto!”; ” Non ho bisogno di essere sui notiziari, ho bisogno di essere salvato”. Queste grida d’allarme fanno emergere quanto avvenuto negli ultimi giorni nel mar Mediterraneo. Qualche giorno fa ben 170 tra migranti e profughi hanno perso la vita annegati nelle gelide acque del Mediterraneo. Altri 47 sono stati salvati dalla Ong Sea Watch e ancora altre 100 persone hanno trovato scampo, perchè raccolti da cargo battente bandiera della Sierra Leone e condotti verso il porto di Misurata dove probabilmente saranno rinchiusi in uno dei centri di detenzione ufficiali o illegali della Libia. La manifestazione vuole dare voce a tutti quelli che si indignano di fronte a tali tragedie e chiedono di ripristinare il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali e del senso della giustizia. Si deve permettere alle navi l’intervento per il salvataggio delle vite. La manifestazione chiede trasparenza sulla responsabilità della Guardia costiera libica e sulle cause dei naufragi come l’ultimo che ha provocato la morte di 117 persone. Si chiede al Parlamento di istituire una commissione d’inchiesta sulle stragi, ma anche di organizzare una missione in Libia. Viene richiesta al Governo italiano la possibilità di avere un porto sicuro per la Sea Watch.
E l’appello finale è ricordare agli Stati europei che la ridistribuzione dei migranti si fa a terra non in mare.
“Non possiamo e non vogliamo essere complici di questa strage di stato”.
Al presidio saranno presenti, tra gli altri, Roberto benigni, Sandro Veronesi, Elena Stancanelli, Alessandro Bergonzoni, Massimo Recalcati, Franco Cordelli, Massimo Cacciari, Gabriella Bonacchi, Giacomo Marramao, Umberto Galimberti, Salvatore Natoli, Antonella Soldo, Paolo Naso, Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Gad Lerner, Emanuele Macaluso, Aldo Masullo, Eugenio Mazzarella, Romano Madera, Antonio Leotti, Caterina Bonvicini, Chiara Valerio, Edoardo De Angelis, Francesca d’Aloja, Gipi, Giuseppe Genna, Hamid Ziarati, Valentina Calderone, Jasmin Bahrabadi, Manuela Cavallari, Marco Cassini, Michela Murgia, Valentina Brinis, Gabriele Muccino, Valentina Moro, Paolo Virzì, Riccardo Rodolfi, Roberto Alajmo, Silvia Giagnoni, Federica Graziani, Valerio Nicolosi, Stefano Eco, Simone Lenzi, Massimo Coppola.
Per le adesioni, scrivere a nonsiamopesci@gmail.com