Pur consultando tutte le ultime agenzie di stampa ed i principali quotidiani, non riusciamo a capire cosa abbia causato la scelta de “La Padania” di oggi. Il quotidiano leghista richiama in prima pagina un articolo contenuto nelle pagine interne (al quale non possiamo accedere) titolando “Lampedusa invasa” e pubblicando con grande visibilità la “classica” e stereotipata foto di un barcone pieno di migranti. Forse, fonte d’ispirazione è stato l’articolo di Paolo Granzotto (quello che aveva scritto che bisognava rispedire al mittente “la feccia rumena” in un articolo del 2009 pubblicato su “Il Giornale”) che sullo stesso quotidiano, il 20 agosto, ha scritto: “Tornano i barconi, Lampedusa indifesa”. Nell’articolo il giornalista spiega che in realtà “parlare di sbarchi non è corretto, perché si tratta di accompagnamenti, di presa in consegna dei clandestini – detti «migranti» secondo il piagnisteo politicamente corretto – in alto mare e loro traghettamento sulla terraferma. E non siamo di fronte al soccorso umanitario”. E incalza: “Questo per dire che grazie a ciò che Roberto Maroni giustamente definisce «buonismo peloso» praticato in specie da questo governo che vanta addirittura un Ministero per l’Integrazione all’insegna «dell’Avanti c’è posto», si è come steso un tappeto rosso tra i centri nordafricani di smistamento dei clandestini e le coste della madrepatria. (…) Però, qualcosa si deve pur fare per scrollarci di dosso l’etichetta di Paese-Bengodi del Clandestino. Ad esempio procedendo al rimpatrio immediato quando sussista la certezza che i «migranti» siano tali e non perseguitati politici con diritto d’asilo”.
Non possiamo accedere al contenuto dell’articolo padano, ma può bastare la prima pagina per capire che in apertura di campagna elettorale la Lega Nord sembra voler utilizzare argomenti “antichi”.