Quella che assiste inerme alla violazione dei diritti umani di migliaia di donne, uomini e bambini.
Quella che respinge con metodi brutali migliaia di profughi dai suoi confini.
Quella che lascia vivere in condizioni indecenti più di 40mila richiedenti asilo nei centri delle isole greche.
Quella che lascia liberi di agire armati contro i migranti cinquecento militanti fascisti di Alba dorata ai suoi confini.
Quella che permette che siano criminalizzate, con intimidazione e attacchi violenti, le azioni di solidarietà degli attivisti umanitari.
Quella che consente alla Guardia costiera greca di colpire i profughi che arrivano per mare.
Quella che permette a uno suo stato membro di sospendere il diritto di chiedere asilo, in completa violazione della Convenzione di Ginevra.
Quella che si lascia ricattare da un paese terzo, la Turchia, pur di barricare i muri della sua Fortezza.
Non è la nostra Europa, quella rappresentata dalle parole della Presidente della Commissione Europea. Non ci servono scudi per proteggere i confini, ci servono umanità, lungimiranza e il rispetto dei principi fondanti dell’Europa.
Chiediamo alla Presidente della Commissione Europea e al Presidente del Parlamento Europeo di:
- sospendere qualsiasi sostegno economico alla Grecia e alla Turchia, sinché non sarà pienamente garantito il diritto delle migliaia di migranti che si trovano sul confine greco-turco di chiedere asilo;
- di esigere dal Governo greco l’immediata sospensione dei brutali respingimenti che sono attuati lungo il confine greco-turco
- di varare immediatamente un programma di ricollocazione dei profughi detenuti nei centri di accoglienza che si trovano nelle isole greche, dando priorità all’evacuazione del centro di Moria e al trasferimento delle donne e dei bambini.
- di condannare l’azione dei fascisti di Alba dorata e di chiedere al Governo greco di fermarli.
- di aprire un corridoio umanitario europeo per i circa 900mila profughi che si trovano in Siria nell’area di Idlib.
- di porre fine all’irresponsabile accordo firmato con la Turchia nel 2016.
Chiediamo ai rappresentanti italiani del Parlamento europeo
- di richiedere l’invio di una missione sul confine greco-turco e sulle isole greche.
Chiediamo al Governo italiano
- di fare la sua parte aumentando la propria disponibilità a partecipare al rilancio di un programma di ricollocazione europeo; di agire in tutte le sedi europee idonee affinché le azioni illegittime del Governo, delle forze di polizia e della Guardia costiera greci siano fermate; di ritirare il suo consenso dalla firma dell’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia.
La vita delle persone prima di tutto!
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