#nohatespeech, no ai dicorsi di odio: è questo il nome della campagna che Carta di Roma lancia oggi, insieme alla European Federation of Journalists e ad Articolo 21 , con l’adesione dell’Ordine dei Giornalisti, della Federazione nazionale della stampa italiana e dell’Usigrai.
Una campagna che si pone l’importante obiettivo di porre un freno alla diffusione dei discorsi di odio, in particolare nell’ambito dei mezzi di comunicazione. L’iniziativa si rivolge in primo luogo proprio agli operatori dell’informazione, chiedendo loro di non restare passivi di fronte all’hate speech: perché “i discorsi d’odio non sono ‘opinioni’” – come sottolinea Carta di Roma – bensì “brutali falsificazioni della realtà”, contro cui è preciso dovere professionale lavorare per chiarire ai lettori la loro falsità intrinseca. E proprio ai fruitori dell’informazione – lettori e ascoltatori – si chiede di “isolare chi esprime discorsi di odio”, e di “segnalare alle redazioni tali discorsi, perché possano essere cancellati e perché i loro autori vengano privati della possibilità di nuocere e, quando è previsto dall’ordinamento dello Stato, denunciati all’autorità giudiziaria”.
Un punto specifico dell’iniziativa è dedicato ai proprietari e agli amministratori dei social network, sollecitati ad “adottare procedure semplificate per sostenere le redazioni giornalistiche e gli utenti nel segnalare i discorsi d’odio ed escludere i loro autori dalla comunità della rete”.
Tutte iniziative volte a porre un freno al cyber-razzismo e a impedire la diffusione dell’odio. Che, oltre a essere un atto di responsabilità civile, per chi fa il giornalista risponde a un preciso dovere professionale: “quello che impone a tutti i giornalisti il dovere di restituire la verità sostanziale dei fatti”.
Qui è possibile firmare l’appello
Se sei un giornalista o il rappresentante di una testa o di un’organizzazione, aderisci alla campagna scrivendoci all’indirizzo info@cartadiroma.org