“I Cpr sono diventati dei sono veri e propri campi di internamento, dove le persone vengono imprigionate senza aver commesso alcun reato contro la persona o le cose. La loro unica colpa è condizione di irregolarità, che si traduce in una privazione della libertà personale che dura diversi mesi“. Il giornalista Luigi Mastrodonato, nel suo articolo pubblicato sul sito thevision.com, racconta l’evoluzione e la storia degli ex CIE, oggi CPR, come “una storia di decessi, violazioni dei diritti umani e tensione interna”. Eppure si tratta di un modello che i ministri degli Interni che si susseguono continuano a voler mantenere, qualunque sia il loro colore politico.