Sono 2128 le persone soccorse negli ultimi due giorni a sud di Lampedusa, la maggior parte provenienti da Siria, Eritrea e Palestina. Le unità della Marina militare, in collaborazione con le motovedette della Guardia costiera e tre navi mercantili, hanno tratto in salvo nella notte di ieri 1.532 persone, intercettando nel Canale di Sicilia le 13 barche su cui viaggiavano. A bordo di una di queste è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo, morto per “intossicazione da esalazioni di vapori di idrocarburi”. Un’altra persone è stata trasportata in elicottero a Catania, per via di una grave insufficienza respiratoria, causata anch’essa causata dall’inalazione dei vapori di idrocarburi presenti sulla barca.
Alle 1.532 persone si aggiungono altri 596 migranti salvati dalle navi Grecale e Sfinge lunedì scorso.
I migranti sono stati prima assistiti dal personale medico di bordo sulle navi impegnate nell’operazione Mare Nostrum, e lì identificati dalla Polizia di Stato. Solo questa mattina sono stati fatti sbarcare nel porto di Augusta, in provincia di Siracusa, e in quello di Pozzallo.
L’Unhcr ha definito l’operazione della Marina “un esempio da imitare”.
Il problema, ora, è dove trasferire queste persone. I centri di primo soccorso e accoglienza hanno una capienza limitata, e sono costantemente sovraffollati. “Aspettiamo disposizioni da parte del ministero dell’Interno – dicono dalla prefettura di Siracusa – certo è che non abbiamo la possibilità di ospitarli tutti nemmeno per un giorno”. Secondo quanto riportato dalle agenzie, alcuni di loro dovrebbero essere sistemati nel centro di prima accoglienza Umberto I di Siracusa: un ospedale, e non un CPSA, su cui già nel luglio scorso si era espresso l’Arci, definendolo assolutamente inadeguato come struttura di accoglienza.
“Speriamo che il ministero ci dia la possibilità di trasferirli in altre province – dice dal canto suo il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè – altrimenti dovremo attrezzarci per trovare strutture alternative in provincia capaci di ospitare un numero così consistente di persone”.
Intanto Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Oim Italia, annuncia che sarebbero circa 4000 gli arrivi che in queste ore stanno interessando le coste della Sicilia, Lampedusa compresa.
“Malgrado i finanziamenti annunciati dal governo, il sistema di accoglienza, anzi i diversi sistemi di accoglienza che spesso si sovrappongono, centri informali ex legge Puglia, Cara e Sprar sono ancora sottodimensionati”, scrive Fulvio Vassallo Paleologo nel suo blog Diritti e Frontiere. “Entro il 31 marzo i progetti Sprar dei comuni, finanziati per un triennio con diversi milioni di euro, dovrebbero essere avviati ma in alcune città come Palermo tutto sembra fermo e in mano ai soliti noti”.
Qual’è la posizione del governo in tal senso? Si proseguirà cercando ogni volta sistemazioni di fortuna, come appunto l’Umberto I a Siracusa, o si inizierà a pensare a un piano strutturale relativo all’accoglienza?