Segnaliamo un’interessante analisi delle politiche migratorie operate dall’Unione Europea e dagli USA, pubblicata da Internazionale. La giornalista Annalisa Camilli ripercorre le ultime tappe della gestione del fenomeno migratorio nel nostro continente e oltreoceano, sottolineandone le preoccupanti somiglianze e mettendo a nudo l’ipocrisia dei proclami di molti politici europei. Allo stesso tempo vengono messi in evidenza gli effetti controproducenti di questa politica repressiva, e delle violazioni dei diritti umani che si verificano e che si continueranno a verificare nell’immediato futuro, se la linea politica tracciata non verrà modificata.
Non mancano in conclusione spunti di riflessione su un piano d’azione, alternativo e migliore: “Duecento milioni di euro è la cifra che dovrebbe essere stanziata per chiudere la rotta del Mediterraneo centrale, secondo quanto annunciato il 25 gennaio. Fondi che si vanno ad aggiungere ai sei miliardi stanziati per l’accordo sui migranti stipulato con Ankara. Soldi investiti nella chiusura e nella militarizzazione delle frontiere, con le sue conseguenze: violenza, violazioni dei diritti umani e aumento dei migranti morti nel tentativo di attraversare il confine. Soldi che non saranno investiti nel progetto politico di un’Europa dei diritti: nella riforma del regolamento di Dublino sull’asilo, nell’accoglienza delle migliaia di profughi bloccati in Grecia e nei paesi balcanici; e nella protezione dei più vulnerabili come le vittime di tratta e i minori stranieri non accompagnati.”
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