La mancanza di prove è a suo favore, ma Mohamed Fikri, muratore di cittadinanza marocchina, scarcerato il 7 dicembre 2010 poiché estraneo all’omicidio di Yara Gambirasio, resta indagato. Non bastano infatti le dichiarazioni del suo datore di lavoro, il quale afferma che Fikri si trovava con lui la sera dell’omicidio, né le intercettazioni telefoniche che lo scagionano, e neppure il test del Dna, che non coincide con quello ritrovato sul corpo della ragazza: dopo 22 mesi dal delitto consumatosi a Brembate di Sopra (BG), la posizione di Fikri nel fascicolo relativo all’omicidio non viene ancora archiviata.
Già il 30 luglio scorso, il pm Letizia Ruggeri aveva chiesto l’archiviazione della posizione del cittadino marocchino, una volta accertata la corretta traduzione delle intercettazioni telefoniche, con cui era stato scagionato: richiesta respinta dal gip Ezia Maccora, in attesa della definitiva esclusione della presenza del Dna di Fikri sul corpo della ragazza.
Ma nonostante i risultati del test del Dna, esaminati lunedì scorso, 24 settembre, Fikri resta l’unico indagato. Il legale della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo, ha richiesto, oltre a una nuova traduzione – che sarebbe la terza – della telefonata, ulteriori accertamenti per eliminare l’ipotesi di una contaminazione del Dna. Il pm Ruggeri, di fronte a questa situazione, ha reiterato la richiesta di archiviazione, a cui si è associato l’avvocato del cittadino marocchino, Roberta Barbieri, che ha sottolineato: “A causa di questa odissea giudiziaria Mohamed non può avere la carta di soggiorno ed è senza lavoro. Si continua a insistere su di lui quando tutti gli elementi in mano agli inquirenti vanno in direzione opposta». Fino a quando non saranno fugati in maniera formale e definitiva tutti i dubbi continuamente sollevati sulla sua persona, per Fikri sarà estremamente difficile trovare un altro lavoro, e questo mette a rischio il rinnovo del suo permesso di soggiorno. Una situazione di incertezza, quella del cittadino marocchino, che dura ormai da quasi due anni. Si attende il pronunciamento del gip previsto per il 4 ottobre sulle richieste avanzate dalla famiglia Gambirasio.