“Non esiste nessun allarme scabbia e tantomeno tbc scaturenti dall’arrivo di extracomunitari”. Questo il commento laconico e inequivocabile del direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa Vito Amato.
Secondo il dott. Nunzio Storaci, Capo Dipartimento Medicina dell’Azienda Sanitaria e Direttore del reparto di Malattie Infettive di Ragusa “i casi di tubercolosi accertati nei migranti, dall’inizio dell’anno 2014, sono attualmente quattro, mentre i casi notificati a fine aprile 2014, sono in tutto dodici. Di questi, quattro sono casi riguardanti i migranti e i restanti otto si riferiscono alla popolazione locale. Sono, inoltre, in corso di conferma n. 4 casi di persone affette da HIV, appartenenti sempre al gruppo dei migranti, ma si tratta di persone che sono, nel nostro territorio, già da più di sei mesi.”
Le precisazioni diffuse in una nota dell’Azienda Sanitaria provinciale giungono dopo i numerosi allarmi lanciati dalle pagine di alcuni quotidiani – locali come nazionali – così come da molti politici. Proprio il sindaco di Modica Ignazio Abbate è intervenuto pochi giorni fa sulla questione, parlando di “emergenza sanitaria”. Secondo Abbate, “nell’Ospedale Maggiore di Modica, già in difficoltà per la carenza di posti letto e di personale, si aggiungono anche le problematiche sanitarie inerenti la presenza di numerosi casi di tubercolosi, scabbia ed Aids, segnalati durante i ricoveri degli immigrati provenienti dai recenti sbarchi”. Abbate ha evidenziato “un serio problema sanitario nel territorio” appellandosi alle autorità nazionali per l’implementazione di “soluzioni alternative per fronteggiare l’emergenza sbarchi anche con l’utilizzo delle forze militari”. Sulla questione, il sindaco ha incontrato proprio ieri il Prefetto di Ragusa: secondo Abbate il Prefetto “ha condiviso le preoccupazioni dei comuni ed è emersa la necessità di un potenziamento della struttura ospedaliera di Modica e del Centro di accoglienza di Pozzallo. L’attenzione – ha proseguito il sindaco – è stata rivolta anche alla questione dell’utilizzo dei pullman nel trasporto degli immigrati nei centri di accoglienza. Le ditte, che si occupano del noleggio degli autobus e che assicurano il servizio nelle scuole durante le gite scolastiche, sono state invitate a presentare un’autocertificazione che attesti la salubrità dei mezzi”.
Cosa c’entrano gli autobus in questa storia? Il fatto è che, nonostante l’assenza di dati e fonti, le dichiarazioni di emergenza producono i loro effetti. Alcuni genitori di Modica hanno infatti deciso di non mandare i propri figli in gita scolastica: secondo un’ipotesi diffusa da Michele Colombo, consigliere comunale di Modica del Movimento Megafono, “da informazioni assunte informalmente sembrerebbe che per le gite scolastiche vengono utilizzati gli stessi pullman che la sera precedente sarebbero utilizzati per il trasferimento degli extracomunitari”. E tanto sarebbe bastato per privare alcuni studenti di una gita.
“Sono senza parole e sto già lavorando per inviare un dossier dettagliato all’Assessorato regionale”, ha concluso Amato, definendo “poco opportuno” il comportamento dei genitori”, e invitando “alla calma e a evitare inutili strumentalizzazioni”.